Regia di Barbet Schroeder vedi scheda film
Dicci qualcosa sul nichilismo quotidiano. Ci prova Barbet Schroeder, ex critico dei “Cahiers”, ex assistente di Godard, riciclatosi a Hollywood come autore di genere. Con risultati altalenanti (il modesto “Bacio della morte”, il notevole “Soluzione estrema”) ma una cifra personale che piace molto alle star con cui lavora. Il nichilismo in questione domina la vita di due rampolli Wasp, che non sapendo bene cosa fare organizzano il classico delitto perfetto. Tra loro e la riuscita del piano, però, si intromette una poliziotta disturbata ma implacabile come un mastino. La sceneggiatura di Tony Gayton ricicla fatti di cronaca e vecchie idee cinefile (“Nodo alla gola”, “Frenesia del delitto”) ma alcuni colpi sono assestati bene (il rapporto tra i due assassini, per esempio, non è così scontato). Schroeder, da vecchio volpone del thriller qual è, tiene bene la tensione facendo vedere in apertura di film quello che potrebbe essere il finale e invece è solo un nuovo inizio. Il miscuglio di aspettative rende più gradite le sorprese, fondamenta di simili produzioni. ”Formula per un delitto“ è dunque il tipico film onesto, ”medio“ ma non mediocre, purtroppo non aiutato dalla protagonista-produttrice Sandra Bullock. Che ha due espressioni: una con gli occhi a fessura (quella intensa) e una con gli occhi sgranati (quella per le occasioni normali).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta