Regia di Woody Allen vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Lo spunto è molto interessante, lo svolgimento regala momenti davvero esileranti, anche se poi la storia lascia la sensazione che manchi quel quid in più per poter definirisi effettivamente compiuta.
Ma soprattutto è un film dove si vede tanto dell’Allen più personale.
Infatti la trama verte sul mondo del cinema e il protagonista è un regista ormai accantonato dal giro che conta (e con Allen ci hanno provato sul serio), e anche dagli affetti, che ha un’occasione per rifarsi girando un film su New York (ma và!!).
Purtroppo, sarà per la tensione emotiva, per l’ansia, e per quant’altro, il regista viene colto da improvvisa cecità temporanea, le riprese saranno così terribilmente complicate ed il risultato da montare con le difficoltà di un’apparente mancanza di senso logico.
Tutta la lavorazione del film regala momenti davvero esileranti.
Si ride di gusto, ma se ci si pensa un attimo, è anche l’occasione per Allen di levarsi qualche sassolino dalle scarpe.
Infatti la descrizione del meccanismo produttivo non è per niente accomodante, il registro è sempre lieve, ma l’accusa si legge facilmente tra le righe.
Sicuramente non uno dei migliori Allen di sempre, ma da un lato riesce a divertire, dall’altro ha anche un retrogusto amaro e manifesta un’amore per l’arte di riprendere per nulla trascurabile.
D’altronde per lui il cinema è vita, è la quotidianeità, e lo fa sempre con un piacere che non credo conosca eguali al giorno d’oggi.
Imperfetto, ma molto piacevole.
VOTO : 6/7.
Regia molto divertita, leggera e brillante, dimostra che il suo lavoro per lui conta parecchio anche se un pò di sostanza in più non sarebbe guastata.
VOTO : 7.
Scatenato.
VOTO : 6,5.
Garbata e piacevole.
VOTO : 6.
Sufficienza piena.
VOTO : 6.
Sufficienza piena.
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