Regia di Jeff Fowler vedi scheda film
"Sonic 3" procura un'overdose di elettricità con zigzag fluorescenti ed esplosioni incontrollabili dall'effetto brutalmente epilettico. Prima della somministrazione è consigliabile la lettura del bugiardino con particolare attenzione alla riga "da consumarsi, preferibilmente, lontano dallo schermo, a distanza di sicurezza, onde evitare l'implosione dei bulbi oculari ed il cortocircuito delle sinapsi". Gli stimoli visivi prendono allo stomaco. E se la nausea preme sull'apparato digerente il cervello fatica a coadiuvare i neuroni deputati alla trasformazione delle informazioni raccolte nell'occhio. Tenere a portata di mano un paio di pillole di ibuprofene.
Fieramente colorato e smodato "Sonic 3" gioca sugli eccessi visivi per nascondere le proprie pochezze. Questa terza regia di Jeff Fowler, dedicata al riccio blu supersonico, si mantiene sullo stesso livello dei precedenti capitoli. Ha meno tempo da dedicare a Jim Carrey, nonostante l'attore si sdoppi e rischi di diventare opprimente. L'effetto sovraesposizione è in parte scongiurato grazie alla presenza di molti più personaggi da seguire e gestire lungo la narrazione. Meno Eggman, più "team Sonic", in soldoni. Di stupidaggini, per altro, ce ne sono parecchie.
Si può sintetizzare il terzo capitolo di "Sonic" in un iconica e solitaria immagine: il maglioncino "Donut Lord" indossato senza pudore dal povero Tom. Il capo sferruzzato nelle ore di ozio ed impreziosito da vistose ciambelle fatte a maglia applicate a mo' di spalline compirebbe il proprio destino trasformandosi in presine e cuscini per il magazine "Vivere Country". Come il maglione, pacchiano ed infantile, retrocedono al quoziente intellettivo di un infante anche gli umani Tom e Maddie, nuovi "Te contro Me" da marshmallow, che potrebbero, in effetti, riciclarsi in un'avventura social per bebè su YouTube.
Spetta ovviamente a Carrey il ruolo di prima donna. La scena scult per eccellenza non poteva che essere sua. Il balletto tra i laser dell'antitaccheggio è assurdo oltre ogni limite. "Verysure".
Per fortuna c'è il simpatico riccio. Insieme ai suoi amici ci ricorda che questo film ha dei valori da diffondere come l'amicizia, il perdono, l'umiltà e il gioco di squadra.
L'arrivo di Amy avvolta in cavalleresco pastrano provoca un terremoto di eccitazione tra i bambini. Volano bicchieri di carta e pop-corn. Non mi resta che fare i conti sulle dita se mi toccherà anche il quarto episodio. Confido che per il prossimo capitolo mio figlio si arrangi anche se un po' mi dispiace. Nel caso dovessi assurgere al ruolo di accompagnatore non mi mancherà certo Jim Carrey sostituito da Metal Sonic. Ma sarà poi vero?
Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (VI)
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