Regia di Shawn Levy vedi scheda film
L’orgia della riesumazione futile di fossili supereroici dei tempi che furono, ovvero l’ammucchiata insignificante per chiunque non sia un fan esagitato oltre ogni limite. Eh sì perché chi non sappia nulla – o molto poco – di filmetti e filmacci, fumetti e fumettacci all’origine dell’infinito sproloquio e dell’interminabile sequela di comparsate è proprio escluso dapprincipio dal target di questo “film”. Altrettanto escluso è il cinema, ovvio.
Deadpool & Wolverine è, banalmente, liquame: a livello di sceneggiatura, regia, fotografia. Insomma, a livello di qualunque cosa renda un film degno d’essere ricordato. Poi, oddio, “sceneggiatura”, “regia”… pare un tantino esagerato, li si fa un complimento a definirle tali. Siamo qui in presenza del nulla astrale.
Se qualcuno era stato magari così ingenuo da aspettarsi che non si potesse battere Spider-Man: No Way Home in quanto a vacuità totale e cosiddetto “fanservice” a palate, beh, sarà costretto a ricredersi. Se già quel film palesava il grado di degrado intellettuale e culturale di Hollywood, se già quel film aveva più buchi di un groviera, qui neanche si può parlare di narrazione, neppure di un accenno minimo di trama, niente di niente.
Difatti, l’”opera” annoia dopo cinque minuti e, soprattutto, inizia poco dopo a far girare i gabasisi come palle rotanti dinnanzi a sequenze d’azione dirette alla cazzo di cane prive di qualunque tensione dato che coinvolgono esseri immortali, a cotanta imbecillità, iper-violenza che non impressiona più nessuno, patetica pseudo-comicità da mentecatti, volgarità da scemi del villaggio, presunta scorrettezza da far ridere i polli (nonché presunta presa per i fondelli della Disney che naturalmente col miliardino e passa d’incasso si sarà consolata dall’orribile oltraggio).
Il tutto dovrebbe essere redento – agli occhi dei nerd più disagiati – dal citato recupero dal cilindro (o, molto spesso, dal cestino dell’umido) di innumerevoli personaggi provenienti da una parata sterminata di quasi sempre penosi film e fumetti di cui – salvo i fan-atici sopraccitati – non frega un’emerita cippa ad anima viva.
Tale recupero rivelerebbe, udite udite,“a surprising soft spot for a bygone era of superhero movies” (“un sorprendente debole per un’epoca ormai passata di film supereroici“) come recita l’insulso commento su Rotten Tomatoes. Manco si trattasse dell’era dei western di Leone o dei capolavori di Kubrick. Per la miseria.
In sostanza, di nuovo: la riesumazione stile “dentro tutti” di filmetti del cazzo, senza arte né parte, del più o meno recente passato, dovrebbe costituire un punto di forza di un altro filmetto del cazzo per il resto privo di qualunque senso di esistere, depurato di regia e sceneggiatura che abbia senso così definire. Non fa una piega, decisamente.
Il fatto che ‘na boiata di questa risma riesca ad incassare vagonate di quattrini rivela da una parte l’infima qualità di ciò che passa generalmente per intrattenimento negli ultimi tempi (un po’ come ciò che passa per musica) e dall’altra lascia intravedere i contorni dell’incubo orwelliano di futuri decenni pieni zeppi di schifezze al pari. Che culo, non c’è che dire. Aspettiamo speranzosi.
" Marvel, DC... ma andate tutti a cagher, va' "
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