Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Iniziamo subito col dire che questo sequel nessuno lo voleva davvero. Il gladiatore del 2000 era un film perfettamente autoconclusivo, non lasciava questioni in sospeso ma solo la speranza per un futuro che bastava immaginare, non vedere. Se però tra il pubblico non serpeggiava il desiderio di proseguire con il mondo romano (nettamente più fantastico che storico) materializzato su schermo da Ridley Scott, i produttori iniziarono a pensare ad un seguito sin dall'inizio. Inutile, però, perdere tempo a riassumere in questa sede le vicende che hanno portato alla nascita di questo gladiatore 2, sicuramente spiegate meglio altrove e che vale la pena conoscere solo per ridere di certe idee strampalate proposte inizialmente. Questo sequel ormai esiste, tanto vale prenderne atto e giudicarlo come si fa con tutti gli altri film.
La storia si ambienta diversi anni dopo gli eventi del primo episodio. Roma è governata con il pugno di ferro dagli imperatori gemelli Geta (Joseph Quinn) e Caracalla (Fred Hechinger), i quali inviano il generale Acacio (Pedro Pascal) a conquistare la regione nordafricana della Numidia. Qui vive in pace un uomo di nome Annone (Paul Mescal) ma l'arrivo dei legionari causa la morte di sua moglie e la distruzione della sua quotidianità. Catturato e ridotto in schiavitù, Annone giura vendetta nei confronti di Acacio e per ottenerla inizia a partecipare ai giochi gladiatori sotto la tutela del mercante di uomini Macrino (Denzel Washington). Lotta dopo lotta, nell'arena mortale, Annone sarà sempre più coinvolto nelle oscure vicende politiche del corrotto impero. Il film è nuovamente diretto da Ridley Scott e sceneggiato da David Scarpa. Quest'ultimo aveva già collaborato con il regista per i film Tutti i soldi del mondo e Napoleon.
Ora, il grave problema che affligge la pellicola è il suo porsi come prodotto fortemente derivativo. I primi due terzi del lungometraggio sono fondamentalmente una ripetizione, con le dovute varianti, di quanto già visto nel primo film. Stessa storia, stesse dinamiche e perfino stesse battute. A distanza di ventiquattro anni dobbiamo nuovamente sorbirci la filippica sul sogno di Marco Aurelio, sul desiderio di rivedere i propri cari dopo la morte e frasi ormai talmente celebri da risultare banali come i proverbi di nostra nonna. Questo continuo omaggio nostalgico al predecessore limita eccessivamente la creatività e uccide sul nascere la possibilità di godere di qualcosa di effettivamente autentico. Come se non bastasse, i nuovi personaggi inseriti non sono all'altezza di quelli vecchi. Il protagonista Annone è moscio, piatto, poco carismatico, praticamente la fotocopia sbiadita dell'eroe epico e, naturalmente, è lontano anni luce dal Massimo Decimo Meridio di Russel Crowe. Lo stesso tragico discorso è applicabile all'Acacio di Pedro Pascal, che non è né carne né pesce. Gli imperatori gemelli sono semplicemente dei pazzi sanguinari che mancano della credibilità dell'antagonista del primo film, il bellissimo Commodo di Joaquin Phoenix. Certo, qui ritornano Connie Nielsen nel ruolo di Lucilla e Derek Jacobi nei panni del senatore Gracco, ma la prima non offre nulla di diverso da quanto già avevamo visto mentre il secondo è praticamente un uomo invisibile.
Altro tasto dolente sono le scene d'azione, che sono troppo rapide, poco stimolanti e carenti dal punto di vista spettacolare, nonostante i milioni di dollari di budget cerchino di farsi sentire. Il gladiatore 2 è un film incapace di emozionare, non si strabuzzano gli occhi dinnanzi ai combattimenti, non si teme mai per la vita dei personaggi e il dramma fatica a giungere in tempo. Peggio mi sento quando ricordo gli animali fatti (male) al computer. La sola cosa meritevole di attenzione, nel film, sono gli ultimi trenta minuti, quando l'intrigo politico raggiunge il suo culmine. Effettivamente lì le cose si fanno interessanti, ma una sola mezz'ora su più di 140 minuti non basta proprio. Dispiace per Denzel Washington, che non solo è l'attore più capace qui ma il suo personaggio è, a conti fatti, l'unico che si ricorda davvero. Nulla da dire, invece, sui costumi e le scenografie, che non sono male.
Ridley Scott, purtroppo, delude amaramente con questo (inutile) seguito. Il gladiatore 2 cerca in tutti i modi di inserirsi sulla linea dell'opera del 2000 da cui trae origine e, proprio per questo, fallisce sotto quasi tutti i punti di vista, a dimostrazione di come serva intrattenimento fresco e non l'ennesimo lucro sul passato che aggiunge poco (e male) al presente.
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