Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Un Ridley Scott che si traveste da Quentin Tarantino (amputazioni di arti, moncherini che sprizzano sangue in primo piano, decapitazioni, teste decapitate prese per i capelli e via dicendo) piuttosto che seguire la via del kolossal mainstream che caratterizzava il suo Il Gladiatore. Grandguignolesco senza remore (ai limiti dello splatter), eccessivo nelle scene dei combattimenti tra umani e animali ingigantiti (rinoceronte) o comunque trasformati in strani ibridi (gorilla alternativi). Vi è inoltre una sequenza che sfiora il trash (quello che piace) con una riproduzione di una battaglia navale all'interno di un colosseo allagato con tanto di presenza di squali bianchi (!?). A parte quanto esposto, che farà storcere il naso agli intellettuali e a chi non proviene dal cinema bis, Il Gladiatore 2 segue la via tracciata dal primo capitolo. Lo schema della storia è pressoché identico. Molti gli omaggi, sebbene il tutto venga orientato sull'azione e sull'intrattenimento. Tanti i combattimenti (del tutto preminenti sul resto), con scommesse e tentativi perseguiti da diversi individui di compiere un colpo di stato. La prima diretta conseguenza di tale scelte è la perdita dell'epica (di cui il primo capitolo era intriso) in favore del pulp. Denzel Washington spicca su tutti. Non è una novità, ma l'attore colored è mostruoso. Bravi anche i due imperatori (Fred Hechinger e Joseph Quinn), chiamati a dar corpo a personaggi allucinati e sadici. Il protagonista, Paul Mescal, recita bene ma non ha l'appeal né il fascino di Crowe.
La colonna sonora, forse, è uno dei punti deboli del film. Non si lascia, infatti ricordare (mentre le musiche di Zimmer sono entrate nella storia del cinema), Ottime notizie sul versante sonoro ed effetti speciali. Grande sforzo nella costruzione in computer grafica delle scenografie. Roma viene riprodotta, con inquadrature spesso in campo lungo e aeree. Magistrale la messa in scena e la regia della prima sequenza (il combattimento navale), con movimenti di macchina e sonori da war movie. Nota di colore, infine, per i titoli di testa che occhieggiano un po' all'iconografia dei western italiani (immagini stilizzate delle fasi salienti del primo Gladiatore). In conclusione si è alle prese con oltre due ore di puro intrattenimento, in cui non ci si annoia mai specie se si è amanti del cinema bis. Un buon Ridley Scott.
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