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Il gladiatore II

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Il gladiatore II

di Marco Poggi
6 stelle

Ridley Scott ritorna nell'Antica Roma, fatta di gladiatori assetati di vendetta e di riscatto, che giostrano in un Colosseo pieno di avversari in armatura, bestie feroci e navi nemiche (perché il luogo viene allagato, per il divertimento dei folli imperatori Geta e Caracalla). A emergere dal ricco cast di attori è soprattutto Denzel Washington,

Ridley Scott ritorna nell'Antica Roma, fatta di gladiatori assetati di vendetta e di riscatto, che giostrano in un Colosseo pieno di avversari in armatura, bestie feroci e navi nemiche (perché il luogo viene allagato, per il divertimento dei folli imperatori Geta e Caracalla). A emergere dal ricco cast di attori è soprattutto Denzel Washington, burattinaio che complotta per ottenere il potere. Non male Pedro Pascal e Connie Nielsen, un po' sottotono il protagonista, Paul Mescal. Complotto di palazzo, con le lungaggini di Scott, che si diverte a far recitare anche le scimmiette. Divertente, fumettoso, ma manca quel Russell Crowe, doppiato da Luca Ward, dell'originale ed infatti, Paul Mescal gli è enormeente inferiore. So che oggi Russell Crowe è completamente diverso da quello de "IL GLADIATORE", eppure mi rimane più impresso, stessa cosa dicasi per le sue battute ("Sono Massimo Decimo Meridio e avrò la mia vendetta", la più indimenticabile) e per le sue battaglie nell'arena. Ridley Scott fa l'errore di non mettere in primissimo piano il figlio di Massimo, Lucio (Mescal), ma di dividere la storia putando su tanti, troppi personaggi. Chi sorride davvero, secondo me, è Denzel Washington, che, essendo il cattivo, risulta il più intrigante, visto che i due imperatori saranno anche folli, ma non sono certo come il Commodo di Joaquin Phoenix del primo film, visto che si presentano come dei punk che eleggono senatori la propria scimmietta. Troppi intrighi di palazzo, troppi personaggi, qualche scena indovinata nell'arena, che òperò non è centrale, ma quasi succursale. Sufficiente. 
 

 

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