Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Ti prego Scott, torna a fare Alien...!
In via eccezionale, per non dire trascinato in sala, ho potuto vedere IL GLADIATORE II di Ridley Scott. Premetto che IL GLADIATORE di quasi una generazione fa con gli anni l’abbia valutato come uno dei film medi del regista. Certamente una buona tecnica, dei dialoghi formidabili, attori bravissimi, personaggi ben tratteggiati, musiche bellissime e dei combattimenti spettacolari. Tutto accompagnato da un afflato epico non da poco. Peccato che l’accuratezza storica non tornava dall’inizio alla fine, si sfociava nella retorica, qualche effetto speciale invecchiato male e le mattanze al Colosseo non erano sporche abbastanza, sangue a parte. Il seguito è praticamente il primo film per trama e si aggiungono altri difetti. I pregi invece il contrario.
Quasi vent’anni dopo la morte di Massimo e Commodo Annone, un soldato della Numidia nel Nord Africa, partecipa con sua moglie alla battaglia contro l’assedio dei romani guidati dal generale Marco Acacio. Dopo la sconfitta viene fatto schiavo, portato a Ostia e venduto al mercante Macrino. Insieme escogiteranno un piano di vendetta per Annone contro Acacio e di colpo di stato per Macrino contro gli imperatori gemelli Geta e Caracalla. Seguiranno combattimenti, intrighi e colpi di scena con Lucilla, la figlia di Marco Aurelio ed ex-amante di Massimo Decimo Meridio.
Qui Ridley Scott ci regala tanto spettacolo, dall’assedio dei romani a Numidia alle panoramiche della capitale romana, alcuni duelli sono ben girati, l’epica è ben presente, una buona fotografia, uguale per il montaggio e la durata di due ore e un quarto scorre anche bene. Denzel Washington non è male, così come Pedro Pascal che interpretano due personaggi anche interessanti e sfaccettati.
Il resto è mediocre se non pessimo. La storia è identica al primo, a tratti pure affrettata negli atti, molti dialoghi e musiche sono di riporto dando un effetto nostalgia un po’ bieco. I combattimenti con gli animali sono orribili con babbuini e squali plasticosi, un minimo si salva il rinoceronte. La battaglia navale con il Colosseo riempito di acqua sembra un enorme piscina olimpionica credibile zero per quanto è pulita. Alcune morti sono deliranti, si sfocia nella violenza trash senza un minimo di stacco nel montaggio. Paul Mescal interpreta un Annone dimenticabilissimo, carismatico un decimo di Massimo. Lucilla se la cava anche, ma è poco sfruttata, i due imperatori sono dei cojonazzi sopra le righe e piattissimi.
Dalla seconda parte la storia è tirata via con rapporti tra personaggi che cambiano dall’oggi al domani, dialoghi dimenticabili, vicende narrativamente affrettate e buchi di sceneggiatura. Il finale è di un retorico quasi imbarazzante. L’accuratezza storica è ancor peggio messa in scena e di nuovo i combattimenti al Colosseo sono ancor più puliti di prima. Solo la scena al senato con Macrino riesce un po’ ad essere memorabile, peccato per un dettaglio abbastanza risibile. Poi, capisco il voler mostrare una Roma corrotta, decadente e di cattivo gusto ridicolizzando i potenti, ma un minimo di spessore narrativo no!?
Non lo so’. Stavolta Scott ha preso uno scivolone vero e proprio, ma spero molto che incassi. Così almeno avrà più possibilità di girare una volta per tutte il seguito di Alien: Covenant che con lo spazio è veramente casa sua…
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