Regia di Tim Burton vedi scheda film
Oltre trenta anni sono passati da quando la famiglia Deetz si è insediata nella grande casa di Winter River, ove aveva fatto conoscenza con lo spiritello Betelgeuse ed i fantasmi dei coniugi Maitland. Successivamente, i membri della famiglia si sono trasferiti altrove, andando ognuno per la propria strada. Delia, donna matura, si è affermata come artista; il marito Charles ha sviluppato la sua passione per il birdwatching girando per il mondo; la figlia Lydia ha messo a frutto la propria capacità di poter interagire con i fantasmi diventando la conduttrice di un talk-show di genere, coadiuvata dall'avido manager nonchè pretendente Rory. Ha avuto una figlia, Astrid, la quale non crede nel paranormale ed ha un brutto rapporto con la madre; i dissapori sono esacerbati dalla morte del papà Di Astrid, Richard, durante un viaggio in Amazzonia. Un altro lutto sconvolge i fragili equilibri familiari. Charles, durante uno dei suoi viaggi, muore divorato da uno squalo. I Deetz superstiti si riuniscono per il funerale nella magione che tanto piaceva all'uomo; misteriose forze nel mondo dell'aldilà, nel frattempo, sono in movimento. Mentre Betelgeuse cerca con affanno una via per tornare dall'aldilà, lo spirito di una sua ex-moglie, Delores, riprende vigore e si mette sulle sue tracce al fine di condurre una vendetta. Trascorsi 35 anni, Tim Burton dota di un sequel il suo film fantastico "Beetlejuice - Spiritello Porcello". Molti tra i personaggi sono i medesimi, così come l'intreccio e le tematiche. Ancora una volta l'horror, sia pur stemperato nella commedia, è veicolo di critica sociale e morale. Protagonisti e comprimari si muovono con una certa agilità tra l'aldilà ed il nostro mondo; fatte le regole, trovati gli inganni. E di regole ce ne sono proprio tante ! L'aldilà è regolato da una burocrazia estenuante fatta di file, sportelli, uffici, mezzemaniche, poliziotti. E' senza dubbio una visione "consolatoria"; il defunto trova nell'aldilà un contesto tanto familiare da non comprendere neppure d'essere ... tale ! Oppure è nel nostro presente, che si respira morte ? L'andirivieni tra i due mondi è strettamente connesso al tema dell'unità familiare. La famiglia Deetz è "segnata" dall'eccentricità dei suoi membri, complessati ed egoisti. I loro primi avversari sono gli stessi familiari, i quali ne conoscono, non apprezzandola, la natura intima. Dunque Delia, Lydia, Astrid non hanno piacere nel trovarsi insieme, vedendo nella madre, nella figlia, nella nipote, mutatis mutandis, una loro immagine riflessa in uno specchio che ne mette in risalto i difetti. Le avventure che le tre donne vivono aiutano a colmare i vuoti, ad una comprensione reciproca, a stabilire un'armonia prima impensabile. Anche Betelgeuse, evocato più volte, ha i suoi guai familiari. S'intreccia alle storie di Astrid, costretta a ricredersi circa l'esistenza del paranormale in quanto sedotta da un adolescente-fantasma, il quale vuole condannarla alla permanenza perpetua nel mondo dei morti per prenderne il posto in vita, e di Lydia, spinta ad un matrimonio d'interesse dall'infido Rory, la vicenda di una sua unione tra lo spiritello e Delores - una strega sanguinaria - risalente al periodo - secoli fa - in cui entrambe erano in vita. Delores, nell'aldilà, torna in attività con propositi di vendetta contro Betelgeuse, il quale la portò alla morte. Questo complesso sovrapporsi di vicende rende molto densa la narrazione, la quale non appare, tuttavia, mai caotica. Il cast è di rilievo; torna in scena Winona Rider, nei panni di Lydia. Non ancora ha raggiunto la mezza età, eppure la troviamo disillusa, consumata, potremmo dire vittima di quella "maledizione dei Deetz" che porta a considerare prioritaria la salvaguardia delle apparenze, in grado di condizionare i rapporti con le persone estranee alla famiglia. Il percorso che compie la concilia con il suo passato ed il suo presente, ovvero la figlia Astrid (Jenna Ortega), convinta dai fatti a credere nell'esistenza del paranormale. Michael Keaton è Betelgeuse; lo spiritello, una simpatica canaglia, tenta ancora una volta di ritornare sulla terra cercando l'appoggio di Lydia. Non riesce, ma possiamo intuire che non si arrenderà. Catherine O'Hara è Delia Deetz, in questo film molto "umana". Sono sinceri e forti la sua sofferenza per la morte di Charles, così come il dolore ed il rimpianto per anni di cattivi rapporti con Lyida. Rory è interpretato da Justin Theroux. La ferina e vendicativa Delores da Monica Bellucci. Il poliziotto-fantasma Jackson, il quale, in morte come in vita, scambia pericolosamente la finzione cinematografica con la realtà, è interpretato da Willem Dafoe. Fa una breve apparizione Danny DeVito, nel ruolo di uno spazzino che ha la sfortuna di imbattersi in Delores. Ritmo sostenuto, una gamma cromatica ricca di contrasti, interessanti effetti speciali, atmosfere molto anni '80 - nella magione Maitland, così come in Winter River, il tempo sembra essersi fermato - tengono accesa l'attenzione e rendono gradevole la visione. "Beetlejuice Beetlejuice" non rimarrà impresso come è stato per il prequel; trovo, tuttavia, che Tim Burton abbia fatto un buon lavoro. Sfrutta i personaggi e le ambientazioni create in precedenza, proponendo - aggiornadoli ai nostri tempi - temi di critica sociale, tra i quali il contrasto tra essere ed apparire, e temi sentimentali, in particolare la tensione all'unità familiare. Horror, commedia, azione sono ben dosati, al fine di garantire un buon livello di intrattenimento. L'epilogo lascia intravedere la possibilità che sia realizzato un terzo episodio; attendiamo fiduciosi !
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