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Beetlejuice Beetlejuice

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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La recensione su Beetlejuice Beetlejuice

di YellowBastard
7 stelle

Presentato in anteprima mondiale all’81ª Mostra del Cinema di Venezia, Beetlejuice Beetlejuice rappresenta il ritorno di Tim Burton a uno dei suoi mondi più iconici, una (ri)evocazione di cui, dopo i 36 anni trascorsi dal primo Beetlejuice, il pubblico sentiva (?!) il bisogno. E probabilmente lui con loro.

Il film del 1988, al contempo elaborato e semplice, si era rivelato come un punto di svolta per la sua carriera, definendone lo stile inconfondibile fatto di personaggi eccentrici, elementi gotici e umorismo nero immersi in un universo stravagante e frenetico, un tripudio favolistico di gore cartoonesco che, insieme all’Edward mani di forbice del 1990, definì definitivamente al grande pubblico il suo cinema

Un sequel anche rischioso, in effetti, in quanto si presumeva (pretendeva?) che Tim Burton con questa pellicola rientrasse finalmente  nei ranghi qualitativi e linguistici che avevano determinato in passato i suoi maggiori successi, ma decisamente riuscito, almeno sotto diversi dei suoi aspetti.

 

BEETLEJUICE BEETLEJUICE | Teaser Trailer Ufficiale

"La fossa è stata scossa" E giustamente dalle crepe saltano fuori gli scarafaggi...

 

Il nuovo film di Tim Burton, su sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar, già autori con Burton della serie Mercoledì, riporta in scena lo “spiritello porcello” del discutibile sottotitolo italiano del primo film insieme al compositore Danny Elfman e a buona parte del cast originale, dal mattatore Michael Keaton a Winona Ryder e Catherine O'Hara, a cui si aggiungono Jenna Ortega, Willem Dafoe, Justin Theroux, Monica Bellucci, Arthur Conti, Santiago Cabrera e Burn Gorman.

Tanti personaggi che, a volte, fanno sembrare il film fin troppo carico.

 

Beetlejuice Beetlejuice si apre con lo stesso movimento di macchina del film originale che, come uno spettro, volteggia sulla contea di Winter River fino a raggiungere l’iconica Ghost House “originale” dei Deetz e, come l’originale, conferma indefessa l’incomunicabilità generazionale che si ripresenta però sdoppiata perché è la teenager di una volta, ora medium televisivo di successo (!?), a vestire ora i panni della madre di una teenager problematica (al cinema ne esistono forse di qualche altro tipo?), incapace di ricucire un rapporto travagliato con una figlia, questa volta, che non crede nel metafisico e nel paranormale, e dipingendo una generazione Z meno credulona, più concreta e (forse) meno sognatrice, sicuramente più razionale e cinica di quella degli anni’80 e se, nella rappresentazione di questa rigidità onirica, nel primo Beetlejuice il regista parteggiava apertamente per Lydia, questa volta sembra non voler prendere davvero una qualche posizione (forse perché non c’è più una posizione da prendere?).

 

Beetlejuice Beetlejuice' Review: Tim Burton's Inventive Sequel

 

Il regista torna quindi a parlare di morte ma, come sempre, in termini tutt’altro che drammatici, affidandosi all’immaginazione e alla solita esuberanza espressiva come intercalari più adatti ad una storia di morte nel quale la stessa morte, e i defunti, non sono affatto qualcosa di serio (o serioso?) ma piuttosto una dimensione giocosa, divertita, sfarzosa e ricolma di meraviglia e stupore.

Un gioco in cui il regista si diverte a mischiarne i generi e i rispettivi codici, omaggiando Mario Bava, citando il suo Mercoledì e parodiando il genere poliziesco, grazie a un divertito Willem Dafoe, o riproponendo ancora una volta il suo infinito amore per la stop-motion.

 

Manca ovviamente l'afflato rivoluzionario del’88 perché Beetlejuice – Spiritello porcello (sic!) aveva avuto comunque il merito di creare un vertice innovativo per l'horror comedy, invertendo i topoi della casa infestata e dell’esorcismo e offrendo una visione in qualche modo consolatoria dell’oltretomba, a partire da una non-separazione effettiva tra i due mondi e di una continuazione, per quanto alternativa, della nostra esistenza e tutto questo attraverso un pastiche che è il trionfo della stravaganza stilistica e dell'eterogeneità.

 

Beetlejuice Beetlejuice - Official Trailer #2 (2024) Michael Keaton, Jenna  Ortega

Zio Bob?

 

Tuttavia, nonostante l’attesa per un seguito durato quasi quattro decenni (si era iniziato a parlarne già nel 1990), il film non riesce a ricatturare davvero l’innovazione e l’energia caotica che avevano reso il primo Beetlejuice qualcosa di (appunto) irripetibile.

Ed è anche naturale che sia così, per carità, ma il film, per quanto riuscito, soffre comunque di una narrazione a volte troppo dispersiva, ha diverse sottotrame che convergono in maniera poco soddisfacente dando la sensazione di assistere piuttosto a scene scollegate tra loro per un approccio frammentato che però riduce il suo impatto emotivo, non riuscendo a creare empatia per i personaggi. almeno per quelli nuovi.

 

Beetlejuice Beetlejuice è così sovraccarico di trame e citazioni da sembrare quasi un quadro astratto, l’ennesimo sequel che, per quanto riuscito, in realtà si limita più a omaggiare l’ingegnosità del film originale che non a cercare di evolvere a un livello successivo.

Tutto bello, tutto (o quasi) riuscito ma anche tutto abbastanza prevedibile.

 

Beetlejuice Beetlejuice (2024) - News - IMDb

"Prevedibile? Ma sei serio? Vabbè, tanto avevo già capito che di cinema non ci capisci niente!"

 

VOTO: 7

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