Regia di Tim Burton vedi scheda film
Era una sciocchezza anche il primo, ma essendo il 1988 tutto era ancorato ancora pienamente ed una estetica e narrativa anni ottanta, per quanto leggerina, quindi d'oro.
Burton è superfluo ricordarlo quanto sia sopravvalutato- e che ha realizzato con mestiere in tutta la carriera soltanto 3 film e 1/2-, negli ultimi 20 anni anche molto di più nonostante alcuni successi, il seguito dopo 35 anni non abbisognerebbe quindi nemmeno delle solite paginate di pubblicità con cui le riviste e i giornali hanno necessità di fomentare l'interesse pubblicitario, visto il niente che impera.
Non aiuta il doppiaggio anche di livello molto più scadente che nel 1988, salvo qualche voce dell'originale sopravvissuta, e un Beetlejuice/Betelguise/Michael Keaton ovviamente parecchio invecchiato anche sotto il trucco con 35 anni di più, che però non è il vero protagonista come può apparire ma appare soltanto in qualche scena di complemento, facendo quindi quel che può con i suoi soliti trasformismi e giochi lessicali, battute e azioni truci e non-sense pure di mestiere e classe, anche però frenati, in epoca di bonifiche psicopoliziesche, per cui appare una versione più da PG-13, dell'originale, in tempi nei quali si poteva ridere di gusto di tutto, e non si aveva paura di toccare le "fasce protette", tantomeno quelle minoranze ''da includere".
Ridicolo nella sua parodia di Tim Thomerson/Jack Deth e ormai sulla china di diventare un altro eminente esponente dei marchettoni alimentari, Willem Dafoe.
Wynona Rider è la vera protagonista -assieme ad una certa Jenna Ortega che dicono pseudo-divetta dell'odierno celebrità-, anche lei reduce dell'originale come Catherine O'Hara, che però poco possono con una storia che raramente suscita davvero qualche punta di interesse al di là di un impianto finto-anticonformista e sbarazzino(come d'altronde era pure nel 1988), ma soltanto da sit com convenzional-borghesotta, e ancora meno partecipazione.
La Bellucci fatta lavorare-e ci credo, sta con Burton-, in un ruolo da "partecipazione speciale",meno male parla poco e non la si ricorderà certamente anche per questo film, con le sue ricostruzioni alla Frankenstein di arti e parti del corpo e della testa mediante graffettatrice con effetti speciali senza sangue e frattaglie tipici di Burton, e da cartone di "Blacula", con Cristina D'avena. mentre un grande attore come Freddie Jones e tra i protagonisti del primo film non c'è-pure essendo sempre in attività-, si vocifera per scelta della produzione date le sue traversie legali di oltre dieci anni fa, legate alla pedopornografia internettiana.
Non stupiscono quindi i continui richiami al cambiamento climatico politicamente corretti e intellettualmente conformi, inseriti nella pellicola.
Discreti anche alcune scelte musicali meno stereotipate e da "geek" come ti aspetteresti, il finale per l'utilizzo del grande Pino Donaggio e del suo tema per "Carrie- lo sguardo di Satana", e la nascita del baby- Betelgeuse in sala operatoria, sterminatore di medici e infermiere come un novello "Baby Killer" in CGI, con almeno un pò di sangue e splatter grafico, perché fino a lì era davvero soltanto un film per ragazzi, ma ovviamente senza i guizzi di "originalità'' e spontaneità fatti altrettanto bene, come l'originale, ma piuttosto come uno dei tanti effetti spurii e da "fandom" a cui anche Burton e ai suoi anni ottanta si è accodato, seguiti al successo di "Stranger Things".
John Nada
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