Regia di Tim Burton vedi scheda film
VENEZIA 81 - FILM DI APERTURA
Come tornare a parlare ancora del laido spiritello porcello?
A parlare e a fare parlare con la sua dentatura a mitraglia (canterebbe Mahmood)...
Sono trascorsi ben 36 anni dalla prima documentata comparsa dell'incubo attorno alla magione della famiglia Deetz, e la figlia Lydia si ricicla come intrattenitrice televisiva in programmi di spiritismo di bassa lega.
Il suo legame con la matrigna Delia si rinsalda - si fa per dire - alla notizia inaspettata che il vecchio capofamiglia Charles rimane ucciso a causa delle rocambolesche conseguenze di una catastrofe aerea (vedere per credere la dinamica dell'incidente, girata tutta in stop motion con il mirabile stile di regia di Burton, nonché sola parte davvero divertente del film assieme al riassemblaggio del personaggio di Monica Bellucci.
Stavolta inoltre Lydia è mamma di una figlia adolescente irrequieta, Astrid, interpretata dall'ex Mercoledì (Jenna Ortega, scaltramente riciclata dal serial, nonché ormai eroina lugubre da horror a dir poco conclamata come ai tempi accadde a Jamie Lee Curtis) che contribuisce non poco a fare rinascere il fantasma porcello e laido.
Tim Burton ripropone una farandola di numeri sfavillanti tra orrori splatters tutti da ridere e effetti visivo carini, ma ormai sin troppo visti e rivisti.
Beetlejuice Beetlejuice pertanto offre una summa di un mondo un tempo originale, fatto di scenografie strabilianti certamente trent'anni e più orsono.
Ora vedere questo sequel pare di rifar visita alla bella mostra dedicata a Burton presso la Mole Antonelliana di Torino che per mesi ha reso omaggio al quel talento naturale che rimane Burton.
Michael Keaton gigioneggia mascherato senza troppa ispirazione, facendo sempre le stesse cose e dicendo solo ciò che ci si aspetta che dica il suo bizzarro personaggio, quasi fuori fuoco rispetto a tutta la straordinaria costruzione scenica e scenografica che lo circonda.
Nel cast nuovi elementi come un innocuo Willem Dafoe, attore bravissimo ma forse recente sin troppo sovraesposto, e la nuova (la terza per la precisione, dopo la secca Lisa Marie e la burrosa Helena Bonham Carter) musa Monica Bellucci, che si auto-riassembla con cura grazie ad una affilata impacchettatrice e poi semplicemente appare, come peraltro è avvenuto fino ad oggi in oltre 3/4 della sua carriera d'attrice.
Completano il cast uno svaporato Justin Theroux e il bravo Danny De Vito-zombie, in un cameo gustoso che non prevede citazione.
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