Regia di Claude Lelouch vedi scheda film
Ancora una volta sono Un uomo e una donna i protagonisti di un film di Lelouch. Lui (un Jeremy Irons tanto fascinoso quanto imbalsamato) è un ladro gentiluomo inglese, lei (Kaas) una cantante di jazz. Hanno in comune una forma di gravi vuoti di memoria. Le loro esistenza corrono parallele per un'ora di film, per poi incrociarsi in Marocco, dove lei arriva per imboccare la via del miracolo, e lui perché finisce fuori rotta con la sua traversata solitaria in veliero. Non diremo di più su come evolve la storia e se la memoria tornerà a svolgere le sue funzioni, se non che in mezzo c'è una deviazione gialla della trama, legata a un furto di gioielli di inestimabile valore.
Lelouch ci mette le sue solite ambientazioni raffinate e ultraborghesi (qui è tutta un'insegna: Bulgari, Ferragamo, Armani), si prende piena libertà espressiva nel concedere spazio alla musica e confeziona la consueta atmosfera elegante che, con tutti i suoi barocchismi narrativi, sconfina spesso nel paludato. Però stavolta il racconto si ritaglia dei siparietti in chiave di commedia gialla e il flusso narrativo, che in altre occasioni aveva finito per eccedere nel cervellotico (L'avventura è l'avventura), qui si fa più piano e leggero.
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