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Il pianista

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Il pianista

di zombi
8 stelle

una famiglia vive la normale routine dell'ineluttabile tragedia imminente.
non lo sa, ma tutti i piccoli segnali preoccupanti contro di loro, porteranno alla morte quasi tutti.ridotti allo status canino, dove non è loro permesso di entrare nei bar, fino alla creazione di una zona a loro riservata(nativi americani docet)ridotti in miseria, a morire di fame e a vivere di carità(talebani docet). prima c'è la disumanizzazione della persona e poi si passa allo sterminio.la prima parte ci spiega come questo è avvenuto tutto completamente sotto il rigido controllo delle autorità. come tutto fosse legale.
come si potesse penetrare nelle case e gettare dalla finestra un'infermo dalla finestra perchè non poteva alzarsi di fronte a loro. l'orrore di aspettarsi il peggio in continuazione(un pò come gli studenti torturati nelle prigioni di pitesti in romania nell'immediato dopo guerra dove la tortura non finiva mai)fino a quando dal ghetto vengono trasferiti in recinti e qui smistati per essere caricati sui vagoni ferrovieri e spediti a treblinka.
la cosa che orrorizza non è tanto lo scempio perpetrato, ma la normalità come tutto lo scempio è stato perpetrato. come la mente umana possa concepire così tanta distruzione(e la scena di AMEN di costa-gavras quando ulrich tukur viene condotto a guardare nei vagoni è esemplare quanto terribile)è da vedere giornalmente nelle torture, nelle fosse comuni trovate di tanto in tanto, nel pensare che una razza sia più o meno superiore all'altra, nell'assoluzione dei dirigenti del polo petrolchimico di porto marghera.non si tratta nemmeno di spravvivenza, dove il leone che ha sconfitto il vecchio capo, uccide tutti i leoncini per poter passare i propri geni alle femmine o dove una specie di rampicante si attanaglia ad un albero e lentamente lo strangola nutrendosene, qui si parla di mentalità criminale.
mi viene in mente un'altro esemplare film sulla distruzione che è LA SOTTILE LINEA ROSSA dove la guerra, la morte, la tragedia viene intervallata da immagini della natura.... tutto passa persino gli orrori più inimmaginabili.passa la morte, passa la guerra, passa il disastro naturale di un'eruzione vulcanica particolarmente violenta.
la seconda parte è meravigliosa e roman polanski è roman polanski e non è spielberg e si vede porca troia.
roman polanski non ti ricatta con il sentimentalismo da sitcom, con gli eroismi senza ripensamenti e senza turbamenti, polanski ti mette di fronte ad un uomo ridotto a zombi solitario che vaga per le vie della città distrutta in cerca di cibo e di acqua. e la cosa tragica che mi fa persino ridere tanto è grottescamente tragica è che tutto questo non ci ha portati a niente.
siamo di nuovo alle soglie di una guerra, dove tutto potrebbe finire nel giro di un secondo. siamo nelle mani di mentalità criminali che finanziano terroristi per disfarsi di terroristi o presunti tali, o che finanziano lanzichenecchi per osteggiare il nemico politico.
che triste fine l'inizio dell'umanità. amiamo condannarci a morte con le nostre mani. siamo dei masochisti e tutto ciò non sarebe nemmeno male se ci limitassimo a desiderare che una bella femmina o un bel maschione, vestiti solo di striscie di pelle, ci prendessero a frustate perchè come dice la beart in 8 FEMMES: "preferisco essere accusato di vizio che di omicidio"...

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