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Il pianista

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Il pianista

di GIMON 82
10 stelle

"Chi è nato con un talento, e per esplicare un talento,ritrova in esso la sua piu' bella esistenza"
Johan Wolfgang Goethe.

Nella parabola esistenziale di Wladyslaw Szpilman la frase di Goethe c'entra tutto.
Anche di mezzo all'orrore piu' nero, il talento lo porta a sopravvivere,travalicandone i confini e le differenze razziali imposte da un totalitarismo bruto.
E' Roman Polanski che si (auto)serve della storia,dei fantasmi d'un passato ancora vivo.l'Olocausto e la deportazione ebraica nel ghetto di Varsavia,vissute sulla pelle di bimbo spaesato.
Portando con se il dolore,la rabbia,lo sperimentare la crudelta' dell'uomo,Polanski ritrae un pezzo di mondo passato,lacerato e annientato.
E' la sua Varsavia da "ghetto" quella del "Pianista",chiusa in se stessa e succube del nazismo.Le urla e la fame degli ebrei impostate di crudo realismo,fotografate da un grigio livido,che accoglie la disperazione d'un intero popolo.
La complessita' de "Il pianista" è nell'intercessione tra storia,speranza e genio umano,materie differenti,accomunate dalla figura del pianista Szpilman.
Polanski fonde frammenti di memorie autobiografiche e verita' personali,narrando la storia vera del celebre pianista.
Lo sguardo della regia assume cosi' connotati intimi,fortemente caratterizzati dalla nudezza degli eventi.Vien fuori una sorta di documentario "filmato",un pezzo di cinema impegnato e utile,nella conoscenza d'un passato invivibile ed impossibile da credere.
Polanski ha l'enorme pregio di mostrare cio',di "guadagnare campo"; in riprese pregne di amarezza e dolore,dove il velo sottile della memoria entra nel cuore dello spettatore.
I 142 minuti del film vivono su due livelli,la prima affronta e si confronta con lo spettatore,lo piega nella riflessione profonda,proponendo angoli di cinema "storicizzato" e affisso come manifesto di umana dignita',"forzandone" e "distanziandone" gli orrori.
La seconda parte è incentrata sull'intimo di Szpilman,affonda le radici d'un incubo privato,dove Adrien Brody si consacra perfettamente (e mimenticamente) come  attore impegnato.
Il legame con l'ufficiale tedesco è una sonda veritiera ed emozionale d'un legame "impossibile";dove il talento di Szpilman si fionda sulla sensibilita' musicale del duro teutonico.
"Il Pianista" nonostante gli accenni di retorica,e un certo sguardo edulcorato,rimane un grandissimo film,dall'emozionalita' conclamata e dai forti messaggi umanistici.
La regia di Polanski è completa,nella narrativa,nello sguardo e nella perfetta ricostruzione d'un oasi di orrori e dolori.
Quello che rimane in mezzo alle macerie e i morsi della fame è una musica soave,retta da un talento che neanche la guerra è riuscita a spegnere......

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Ultimi commenti

  1. supadany
    di supadany

    Concordo, un capolavoro assoluto!
    Tante scene sono indimenticabili, ma soprattutto quella sul finale, quando Szpilman (a proposito, che peccato vedere un mostro di bravura come Adrian Brody così sprecato negli ultimi anni, e non solo per quella robaccia che è "Giallo" di Dario Argento), rischia la pelle perchè indossa un giubbotto tedesco proprio mi è rimasta indelebilmente impressa nella memoria.
    ;-)

  2. GIMON 82
    di GIMON 82

    Grazie mille Daniele,"Il pianista" è un film ricco di scene toccanti,indimenticabile il momento del distacco tra Wladyslaw e il padre,l'uno "salvato" dai collaborazionisti ebrei,l'altro destinato ai campi di concentramento,una scena dall'impatto emotivo fortissimo dove Polansky non sottrae,ma aggiunge ulteriore dolore e amarezza,testimonianza di un qualcosa del suo vissuto reale.Riguardo Brody è un vero peccato il suo "sdoganamento" in film commerciali,non vorrei che questo film lo abbia troppo "identificato" (artisticamente parlando) nel ruolo,comunque non ho ancora visto "Detachment",dove si dice abbia offerto un ottima prova.Chissa'.........Un abbraccio.

  3. Utente rimosso (bufera)
    di Utente rimosso (bufera)

    Film indimenticabile sia per la prova attoriale di Brody che perl'ispirazione fortissima di un Polanski che quelle vicende le aveva vissute da piccolo in qualche modo..Anche io concordo sul recupero aeristico di Brody in Detachment( vedi opinione) Cio!

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