Regia di Roman Polanski vedi scheda film
La prima parte funziona bene: la ricostruzione documentaria è accurata (per es. gli ebrei portano una stella non gialla, come ci si potrebbe aspettare, ma biancoazzurra: in Polonia era prescritto così) e si indovina la partecipazione emotiva del regista. Viene ben descritta la tragica parabola di una famiglia che fino all’ultimo si ostina a non rendersi conto di dover rinunciare ai privilegi goduti fino allora. Con la liquidazione del ghetto di Varsavia e l’avvio dei deportati a Treblinka nell’estate 1942 (fine a cui il protagonista scampa miracolosamente) viene meno la dimensione collettiva della vicenda e ci si concentra su un solo personaggio. A questo punto il film abbandona il carattere di narrazione realista e Polanski dà l’impressione di concentrarsi sulle sue private ossessioni.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta