Regia di David Cronenberg vedi scheda film
In questo caso ho letto il romanzo di Patrick McGrath e posso affermare che Cronenberg ne ha realizzato un pregevole adattamento. Il romanzo, narrato in prima persona dal folle Dennis Cleg detto Spider che rievoca il suo passato tormentato che culmino' in un'azione delittuosa, è giocato sul filo di una costante ambiguità che è stata resa sapientemente dal regista canadese. Il film è diviso tra le scene del presente con Dennis che viene ospitato in una struttura di riabilitazione dopo essere stato dimesso dall'ospedale psichiatrico, e i flashback del passato con Dennis bambino e i suoi rapporti con i genitori turbati da azioni incomprensibili (la sceneggiatura è firmata dallo stesso scrittore); si tratta comunque di un'opera omogenea, equilibrata dove acquista un forte rilievo scenografico l'ambientazione in una Londra periferica e insolita. Non ci sono eccessi gore, ma la dimensione allucinata del racconto è sottolineata dalla fotografia di Peter Suschitzky, "liquida" e corposa. Nel cast Ralph Fiennes recita con intelligenza, senza eccedere in istrionismi da primo della classe che sono facili quando si ha a che fare con ruoli da malato mentale: la sua schizofrenia risulta davvero inquietante per lo spettatore. Miranda Richardson si "sdoppia" in diversi ruoli e immagini femminili, Gabriel Byrne dimostra di non essere quell'attore cane che qualcuno vorrebbe; su tutto l'impronta di un Cronenberg padrone della sua materia e raffinato indagatore di menti sconvolte come (quasi) sempre.
Voto 8/10
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