Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Basato sul romanzo omonimo (che non ho letto) di Patrick McGrath, il quale è peraltro l'autore della sceneggiatura di questo adattamento cinematografico, vorrebbe essere un thriller psicologico, ma a mio avviso non riesce a sfruttare con efficacia tutto il suo potenziale. La prima difficoltà è già insita nel difetto della trama, debole perché troppo scarna. Il soggetto drammatico, da solo, non è sufficiente a motivare in modo sincero l'interesse. Davvero per due terzi del film accade poco o nulla, in quanto il lento procedere della narrazione è affidato esclusivamente agli intermezzi sui viaggi mentali del protagonista, in ricordo degli eventi traumatici del suo passato remoto. Trascinandosi a stento, il ritmo inevitabilmente ne risente, commutando l'attenzione in apatia (oppure, nella migliore delle ipotesi, in illusoria attesa di un qualcosa). Fallisce pure sul fronte del presunto colpo di scena conclusivo, dato che la giusta intuizione non potrà non giungere allo spettatore con largo anticipo sui tempi (ripeto, troppo vacui e dilatati). Ulteriore aggravamento, dal mio punto di vista, si riscontra in un certo non so che di malsano, perverso e disturbante nell'approccio, nell'indugiare su alcune scene, che mi ha in sostanza indotto a sentirmi lievemente a disagio in qualche momento.
Nulla da ridire, invece, per quanto concerne il cast. I personaggi sono invero pochi assai, tanto da poter essere contati sulle dita di una mano, e in generale di scarso carisma, ma Ralph Fiennes (Dennis "Spider" Cleg) è talmente perfetto da surclassare qualunque remora o spazio di critica sul resto del contesto. Si può allora concedere una possibilità a quest'opera, anche solo per la sua presenza. Tuttavia la prevedibilità dell'intreccio, l'alienazione e lo straniamento di certi frangenti, la gravosa e asfissiante flemma complessiva demoliscono quanto di buono e accattivante è costruito dalla solerzia della professionale immedesimazione del talentuoso attore. Un'occasione mancata, non riuscita appieno, presto dimenticata e che difficilmente sentirò necessità di rivedere. Peccato.
Dennis Cleg ha circa trent'anni e, dopo un lungo periodo trascorso in un ospedale psichiatrico, vive in una casa-famiglia per malati mentali a Londra. Nonostante gli sia stata diagnosticata una schizofrenia acuta, non è mai stato realmente ricoverato; ma ora comincia progressivamente a perdere il contatto con la realtà. Lentamente riaffiorano in lui i ricordi dell'infanzia...
L'Elogio della Follia.
Dennis "Spider" Cleg da adulto. Calato nella parte in maniera assolutamente impeccabile e credibile. Eccellente.
Bill Cleg, il padre di Dennis. Discreto, nella media.
La signora Cleg, madre di Dennis, e Yvonne. Sopra le righe.
Una buona musica di Howard Shore è udibile e apprezzabile soprattutto (o soltanto) nei titoli, di testa e di coda.
I suoi novanta minuti di durata avrebbero ragionevolmente dovuto essere più densi di contenuto.
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