Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Chi è Spider e che cosa ha sconvolto così profondamente la sua infanzia, tanto da farlo rinchiudere in un manicomio? Secondo Patrick McGrath, l'autore del romanzo da cui David Cronenberg ha tratto il suo film, Spider è un tessitore di ragnatele che si arrampica su cerchi concentrici di invenzioni che si allungano intorno ad un nucleo di verità. Voluto fortemente da Ralph Fiennes, che ne è anche l'eccezionale protagonista, "Spider" è un viaggio nella mente malata e schizofrenica di un uomo che, dopo venti anni di detenzione, torna nella periferia est di Londra e cerca di fare luce sul suo misterioso ed indecifrabile passato. Cronenberg per una volta rinuncia agli effetti raccapriccianti e alle mutazioni fisiche che lo hanno reso celebre e si concentra sulla descrizione di un uomo completamente perduto e spaesato, ossessionato dai ricordi disordinati e dolorosi di un'infanzia malinconica e solitaria, vissuta accanto ad una madre amorevole, dolce e paziente ed un padre che sembra il tipico orco delle fiabe tanto è chiuso, taciturno, pronto a menare le mani, sempre dedito al bere e costantemente interessato ad altre donne, con cui stabilisce vuote e morbose relazioni finalizzate unicamente al piacere fisico. Ambientato in una Londra piovosa, grigia e malata il film, di una lentezza a volte esagerata, formalmente è ineccepibile, ma non riesce quasi mai a trasmettere autentico dolore, vera disperazione, angoscia contagiosa. Tremendamente freddo, scarsamente ambiguo e perverso, a tratti monotono e ripetitivo, quasi impersonale (non a caso è un film su commissione). Cronenberg non riesce ad indagare fino in fondo l'inestricabile trauma del protagonista, non cattura la sua sofferenza e la sua necessità di tornare tra gli altri. Ciò che rimane è perciò la strepitosa prova di Fiennes capace di rinunciare alla sua bellezza per ingobbirsi, farfugliare, scrivere indecifrabili geroglifici su un quadernetto, vagare nei pubs, nelle strade e nei cortili di Londra, in una dimensione quasi sospesa, irreale, fuori dal tempo, in un continuo rimando tra passato e presente, reale ed immaginato, come un fantasma in cerca del suo corpo, come un bambino in cerca della adorata ma fragilissima madre, il cui volto si materializza in ogni donna che incontra.
Voto: 6/7
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