Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Vieniamo portati nei meandri di una mente, e Cronenberg è da sempre bravo ad esplorare anfratti.
Il racconto si srotola come un filo da una tela di ragno, e questo modo di raccontare è originale ed anche appassionante.
Anche il modo in cui viene sovrapposta realtà "reale" e falsa realtà mentale, è realizzato bene, ed in questo Cronenberg è sempre il migliore (vedi tutti gli altri film precedenti).
Voglio aggiungere anche la bravura di tutti gli interpreti oltre al citatissimo Fiennes.
Tuttavia il film non mi ha convinto. Avverto la pesante sensazione che la sceneggiatura e il personaggio siano stati scritti sfogliando un libro di psicanalisi: tranne alcuni disturbi della personalità, Spider è affetto dalle principali malattie mentali: schizofrenia, che viene proiettata anche alle persone a lui vicine (vedi le personalità multiple della madre, del padre...),iatrofobia, tensione suicida, tensione omicida, comportamenti ossessivi-compulsivi, complesso di edipo, disturbi della sessualità, e via elencando.
Insomma è proprio essere davanti ad un Bignami, o a un manuale delle giovani marmotte della psicanalisi che non mi convince.
Oltre al fatto che, a differenza di tutti gli altri film di Cronenberg, stavolta non mi sono mai identificato con il protagonista.... e pensare che mi era successo perfino con Videodrome!
Tenuto conto del gioco di sovrapposizioni tra realtà ed immaginazione (e tra madre devota - madre matrigna), risulta presto chiaro che è stato Spider ad uccidere la madre; la rivelazione della verità allo spettatore è meno efficace di quanto avrebbe meritato.
Film, secondo me, molto sopravvalutato.
Voto 6/10
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