Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
È un film veramente notevole dal punto di vista tecnico: un unico eccezionale piano sequenza, splendidi costumi, ambientazione fastosa, ottima fotografia. Rimane però in sospeso quello che ha voluto veramente dire il regista, cioè che cosa l'ha spinto a girare questo film, oltre l'esibizione della propria maestria tecnica e l'audacia delle riprese in un'unica soluzione. Non è il fatto che non vi sia una trama definita ma piuttosto la mancanza di un filo conduttore che leghi insieme i diversi episodi.
Sono mostrati, in una contemporaneità che prescinde dalla reale collocazione temporale di fatti e personaggi, figure storiche degli ultimi tre secoli, visti con dei flash che credo vogliano mostrare la loro realtà quotidiana, prendendo spunto dai quadri e dalle sale dell'Ermitage, e scorci dei divertimenti delle classi altolocate (musica, teatro, balli). Anche il personaggio del diplomatico francese in fin dei conti diventa stucchevole nella sia monotonia critica. Può darci che mi sia sfuggito il senso profondo del film, ma il problema, almeno per me, è che alla fine della visione, perlatro non spiacevole, non rimane dentro niente, non sono stato colpito nè emotivamente nè intellettualmente da quanto visto. Per questi motivi il film non va oltre la sufficienza, si lascia vedere e basta.
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