Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
Costa fatica arrivare alla fine della visione di “Arca russa”, ma se si esce indenni dall’impresa si viene premiati con una delle più belle sequenze mai girate nella storia del cinema: un fastoso, scintillante e vorticoso ballo alla vigilia della Rivoluzione d’Ottobre, cui segue, senza stacco, un’ imponente uscita di scena di tutti i partecipanti, in una colossale e lunga processione di congedo dalla storia che fu.
L’esperienza che regala il film è, per certi versi, singolare e affascinante; per altri, impegnativa e oscura, a tratti noiosa.
Una guida (un signore dell’Ottocento) dialoga con un visitatore invisibile (il regista) e lo conduce per i corridoi, le scale e le sale dell’Hermitage. Che di volta in volta si animano e si affollano di turisti che ammirano i quadri, o di personaggi storici (Caterina II, Pietro il Grande, Nicola I) e della loro corte, ritratti in un pranzo regale, a teatro, mentre cercano la toilette o malmenano un servitore.
Il tutto è mostrato in soggettiva, girato con una steady cam in un unico, incredibile e geniale piano sequenza. Maestria e simbolismo allo stato puro, che non bastano a salvare dagli attacchi di sonno anche gli spettatori più appassionati.
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