Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Questo film è allucinante. Ma è anche un film sull' amore. E sulla sua forza. E sulla violenza che si trasforma in coraggio. E su una vita diversa che cerca un modo per integrarsi. Nella ricerca di una stabilità. Il protagonista (Adam Sandler) del film ha sette sorelle, dirige un fabbrica di sturini, fa collezione di budini per ricevere miglia aeree in omaggio, ha dei problemi con la propria rabbia repressa, ha problemi con le donne ( e se ne capisce bene il motivo) e una sera tanto per provare, o per parlare con qualcuno, chiama un telefono erotico. Da quel momento inizeranno una serie di guai che proprio la scoperta dell' amore e dei suoi dirompenti effeti gli permetteranno di superare. Partendo da uno script molto, ma molto, originale PT Anderson confeziona un film delirante, divertente, commovente e nettamente allucinato. I colori sono acidi, netti, sfolgoranti. I vestiti blu e rosso dei due protagonisti li accompagnano per tutta la durata del film. Anderson riprende la su L.A. orizzontalmente. Non da mai una sensazione di altezza, quanto di larghezza, di immenso spazio. Spazio in cui si consuma la vita di questo strano individuo, che vediamo essere afflitto da una bella serie di problemi, che vediamo in un qualche modo decisamente fuori dal mondo, perso all' interno di una sua sensibilità che lo imprigiona e lo fa sembrare strano. Diverso, per l' appunto. Alcuni momenti sono delirio allo stato puro. Da una serie di coincidenze si scatenano situazioni particolari, grottesche, imprevedibili. Il tutto seguito e accentuato da una musica perfetta. Che sottolinea, esalta, coinvolge. E' bello vedere come l' amore riesca a trasformare le persone, a fargli superare le proprie paure. E' bello pensare che l' amore ci possa donare quella forza, o meglio, renderci coscienti di essa. Che ci permetta di usarla. Di farci diventare più forti. Più corazzati. Anche tra le strade di L.A.
l' amore compie il suo miracolo e ci ricorda la sua natura stupefacente.
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