Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film
Scarno fino all'osso. I fratelli Dardenne ci propongono il teorema della sintesi: camera a mano incollata addosso a due/tre attori ben diretti e calati nella parte (Olivier Gourmet premiato a Cannes), dialoghi secchi e concisi, due/tre ambienti di fondo (una segheria, un'auto, poco più), una storia semplice e al limite (densa di risvolti psicologici) svelata a metà film e (ir)risolta nel finale, una costante tensione latente (amplificata dalla presenza di rumori meccanici e letteralmente zero musica). Il minimo indispensabile per un cinema di idee e sostanza. Da vedere con pazienza.
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