Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film
Il capomastro di una falegnameria (Gourmet) incardinata in un istituto per la rieducazione dei ragazzi devianti prende sotto la sua guida il piccolo omicida di suo figlio (Marinne), appena uscito dal carcere minorile, il quale non conosce l'identità dell'uomo. Quest'ultimo si prende ugualmente cura del ragazzino, nonostante covi un desiderio di vendetta.
È il cinema morale dei Dardenne, tutto imperniato sul tema della pietas, col consueto stile semidocumentaristico, qui sottolineato dai continui rumori della segheria, del battere dei chiodi, del respiro che si fa affannoso. Macchina rigorosamente a spalla e letteralmente sul collo del protagonista - premiato a Cannes per la migliore interpretazione maschile - Il figlio è raccontato con il consueto climax delle storie raccontate dai fratelli belgi.
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