Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film
Insopportabile esercizio di calvinismo cinematografico, dove il rigore diventa penitenza, la povertà flagellazione. Il fatto che il pubblico sia escluso da questa esibizione dell'evidente senso di colpa che i Dardenne provano per il fatto di fare cinema invece di occuparsi di cose più serie, non deve sorprendere. Il percorso dei due fratelli purtroppo conduceva proprio qui, anche se la Promesse era un ottimo film. Ma com'è possibile negare per tre quarti d'ora allo spettatore l'informazione necessaria a comprendere le azioni del protagonista? Ma stiamo scherzando?! Vergognatevi!
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