Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
“M, appena arrivato a Helsinki in cerca di lavoro, viene aggredito alla stazione da un gruppo di teppisti, le cui percosse gli fanno perdere la memoria. Deve ripartire da zero: non ha casa, non ha un lavoro, non ha un passato. Ma ricomincia a vivere e trova anche l'amore...”
Una storia disperata immersa in una Helsinki fatiscente e nauseante piena di personaggi assurdi.
L'atmosfera costruita da Kaurismäki non è però così opprimente come potrebbe sembrare e lo sguardo non è distruttivo come in altri lavori precedenti (“La fiammiferaia” è l'esatto opposto).
I toni sono in effetti quelli classici della commedia, con dialoghi sconclusionati e allucinanti che puntano su un'ironia tutta finlandese. Incredibile il fatto che non ci sia traccia di un sorriso in tutto il film e nonostante questo molte battute siano volutamente comiche.
L'umorismo è infatti il punto forte del film, che non banalizza mai la drammaticità delle situazioni e aiuta ad immergersi piacevolmente in questo mondo.
Questa volta Kaurismäki lascia da parte la tristezza, pur non rinunciando alle sue classiche tematiche.
Forse il mio preferito del regista finlandese.
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