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L'uomo senza passato

Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film

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La recensione su L'uomo senza passato

di steno79
9 stelle

Primo incontro personale con il cinema di Aki Kaurismaki, ed è stata un’ottima scoperta. Film sulla solidarietà fra emarginati, sulla rinascita dopo eventi traumatici, sul valore da scoprire anche in esistenze mediocri: il tutto detto con uno stile essenziale e laconico tipico del regista finlandese, che sa aprirsi anche ad inaspettati squarci poetici. In particolare, il rapporto fra il signor M e Irma, ausiliaria dell’Esercito della salvezza, rappresenta un’inedita love story, giocata sul non-detto e praticamente scarnificata, ma ugualmente toccante; si avverte anche una certa polemica sociale contro l’inefficienza delle istituzioni, soprattutto nelle sequenze in carcere, e una preoccupazione per gli effetti negativi della crisi economica anche in Finlandia, tematiche queste di stretta attualità. Visivamente molto accattivante, con una fotografia di Timo Salminen che privilegia colori caldi e tonalità sature, non eccede nel ricorso ad un grottesco talvolta dall’effetto straniante, ha un ritmo molto controllato e non è mai noioso. La musica rock gioca un ruolo importante in molte sequenze, come nei lavori precedenti del regista; il protagonista Markku Peltola era proprio un cantante e musicista e imposta la sua recitazione su un lavoro di sottrazione quasi bressoniano accanto alla consueta musa Kati Outinen che dà una buona prova nel ruolo di Irma; tuttavia, considerato il suo ruolo francamente secondario e il numero limitato di scene in cui appare, sembra piuttosto eccessiva la Palma d’Oro come migliore attrice assegnatale al festival di Cannes (forse una ricompensa tardiva per essere stata ignorata altre volte?) Dal canto suo, Kaurismaki vinse il Grand Prix, il secondo premio come importanza a Cannes, ma restò deluso e sul palco ringraziò con un “merci à moi-meme” (grazie a me stesso), che conferma il suo carattere un po’ bizzarro.

Voto 9/10

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