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L'uomo senza passato

Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film

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La recensione su L'uomo senza passato

di bradipo68
8 stelle

Una tabula rasa da impressionare ogni giorno.Questo è M,appena arrivato alla stazione e malmenato da un gruppo di bulletti di quartiere.In ospedale rischia la morte,viene anche dichiarato morto, ma poi ritorna alla vita normale.Per modo di dire.Non ricorda nulla,non ha memoria ma proprio per questo non ha colpa e può maturare molte virtù.Ricomincia nel posto in cui lo accolgono,un container trasformato in abitazione,umile ma dignitoso,è accolto non da proletari ma da una classe sociale se possibile ancora più bassa,sono emarginati come lui, ma con un cuore e una dignità che fanno provincia.E trova anche l'amore in una impiegata che lavora all'Esercito della Salvezza cosicchè quando viene stabilita la sua identità e scoperto che ha una moglie che non amava già più ritorna dalla sua amata.Una storia semplice questa di Kaurismaki che sceglie uno stile scarno,con dialoghi minimalisti,essenziali ma dal sapore surreale.In certi momenti i lunghi silenzi sono così fragorosi da coprire tutto il resto,gli attori non recitano più ma sono solo dei mimi,burattini mossi da fili invisibili.E questo mi riporta indietro fino al cinema muto,fino al mito di Buster Keaton che era capace di subire di tutto sempre con la stessa impassibile faccia(e in questo la prova dell'attore per caso Markku Peltola è letteralmente inebriante,ha la faccia di uno capitato lì per caso ed è perfetta per la parte che deve recitare).L'escamotage della perdita della memoria è stato usato molte volte al cinema e in vari generi cinematografici perchè può essere visto da una moltitudine di prospettive.Qui la perdita della memoria del protagonista permette una sorta di resurrezione,una nuova vita che comincia daccapo,una vita in cui si accorge che esistono accanto delle persone di cui ci si può fidare che hanno quell'umanità che a molti sfugge al mondo d'oggi.Gli occhi di M sono occhi vergini e le situazioni surreali in cui si viene a trovare sono dovute a tutte quelle complicazioni che l'uomo si crea.Una per tutte è la burocrazia:trova il lavoro ma per avere il lavoro occorre avere un conto in banca anche cifrato ma per ottenere un conto cifrato è sempre necessario un nome e a lui l'unica cosa che manca è proprio quella.E quando è in banca a cercare di capire tutto questo,la filiale al suo ultimo giorno di lavoro perchè sarà chiusa,subisce anche una rapina e viene rinchiuso nel caveau.Non ha un nome ,non può avere un ruolo nella società.Il suo posto è accanto agli altri derelitti....ma non dovrebbe essere così.Sotto questo profilo l'affresco sociale che ci propone il regista finlandese è assai impietoso contro la sua madre patria:burocrazia,persone che vivono al margine,polizia che se la prende sempre con i più deboli(vedi le scene al commissariato in cui vogliono arrestarlo perchè lui si rifuta di dare le sue generalità e viene difeso da un avvocato mandato dall'Esercito della Salvezza).E quando i più deboli si ribellano lo fanno cercando di non colpire glia ltri sfortunati come loro(la rapina in banca fatta da un rapinatore che cerca solo di prendere quello che la banca gli doveva e poi si suicida).A differenza di altri film di Kaurismaki qui ci sono molti colori vivaci,dai blu ai gialli e ai rossi dei vagoni,i container sono insolitamente colorati.C'è uno stuolo di personaggi secondari sempre sul filo del paradosso(vedi anche il cosiddetto cane ferocissimo Hannibal che in realtà è una bastardina di taglia media incapace di fare male a una mosca)ed è evidente come al solito(ricordate i Leningrad Cowboys?)l'amore per la musica:la colonna sonora è compatta con vari pezzi rock(tra le altre cose M provoca la trasformazione in gruppo rock della banda dell'Esercito della Salvezza) che a detta dell'autore del film erano tutte seconde terze scelte per motivi di diritti d'autore troppo costosi.Una parola sul personaggio di Irma,la donna di cui si innamora M e da cui ritorna nello splendido finale:è un po'come lui,vita sociale zero,poche parole,uno sguardo disincantato e distaccato dalla realtà che la circonda.Ho avuto la fortuna di approfondire il personaggio di Aki Kaurismaki leggendo il bellissimo libro intervista di Peter Van Bagh e ho scoperto non un regista spocchioso e supponente come credevo ma un personaggio sui generis malato di cinema che infarcisce tutto il suo cinema di citazioni di film che prima di tutto ha amato nelle sue innumerevoli visioni e che in una delle sue taglienti affermazioni dice che ha cominciato a fare film perchè non era capace di fare altro e che come soggetto principale ha scelto sempre questo schifo che è la nostra vita...Un grande filosofo..non c'è che dire...

Su Juhani Niemelä

non male

Su Annikki Tähti

la cantante impiegata...faccia che impressiona

Su Kati Outinen

Irma la ragazzadi cui M si innamora

Su Markku Peltola

eccezionale,attore per caso ma fenomenale

Su Aki Kaurismäki

un grande regista qui al suo meglio

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