Regia di Im Kwon-taek vedi scheda film
Ciò che di primo acchito colpisce in questo lavoro è l'impressione che il talento naturale immenso di cui l'artista è dotato va di pari passo ad un carattere ribelle e strafottente, che al pari di un suo quasi coetaneo europeo, tale Ludovico Van, attivo in altro ramo artistico, conferma che genio e sregolatezza ben si sposano nel donare al mondo capolavori immortali. Nulla ferma il genio, tantomeno le didascaliche alternanze socio-politiche che attraversano il paese e che rendono la vita impossibile anche agli artisti. Personaggio per certi versi distruttivo che ritrova nella propria arte, come l'araba fenice, il motivo per risorgere dalle proprie ceneri in una nuova e brillante opera.
Film mai banale e pregno di sottigliezze e sfumature caratteristiche che possono appartenere solamente alla grazia ed al fascino orientali.
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