Regia di Im Kwon-taek vedi scheda film
andrebbe visto in lingua originale... c'è troppo differenza tra il labiale della lingua coreana e il doppiaggio italiano, troppa. e poi le lingue orientali hanno un bel suono talmente lontano dalla mia comprensione che affascina come può affascinare e spaventare qualsiasi cosa che non si conosce.
una cultura quella orientale, come qualsiasi cultura forestiera che vista da una comoda poltrona al cinema ammalia.
ti nutre gli occhi se non può nutrirti il cuore e la testa.
ogni inquadratura è semplicemente bella da vedere.
viaggiamo col pittore alla ricerca di quel qualcosa che la gente non si aspetta.
nessuno vuole essere prevedibile.
il mistero della natura e la sua estenuante ricerca.
viaggiare e fermarsi ad ascoltare la pioggia scrosciare, il fiume scorrere, gli uccelli volare nelle prime ore di una brumosa mattina invernale.
e poi dipingere quasi inconsciente, ubriacarsi di donne nelle loro meravigliose vesti di sete coloratissime, mentre nel paese si succedono governi corrotti, e i paesi vicini allungano le mani interessati.
vive attraversando tutto questo disciplinandosi a modo suo, imparando per come la natura glielo permette sino all'inaspettato e folgorante finale.
quei pochi tratti che rendono i suoi dipinti unici e quasi perfetti sono la summa di tutto... la semplicità è un'arte assai ardua da raggiungere e prima ancora da imparare.
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