Londra, un quartiere popolare. L'amore di Penny per il suo compagno, il tassista Phil, si è ormai spento. La donna lavora come cassiera in un supermercato, la figlia Rachel fa le pulizie in una casa di riposo mentre il figlio Rory è disoccupato. Sarà un'improvvisa tragedia a riunire nuovamente Penny e Phil.
Note
Non c'è nulla di "affascinante" in quello che la macchina da presa inquadra: non il violento rancore dei giovani, né i loro abiti (da grande magazzino da quattro soldi e non da "street style"), né le loro facce già rattrappite su se stesse, né le loro pose che vorrebbero essere provocanti; non la silenziosa crisi esistenziale degli adulti, che non apre scorci di "eroica" provocazione (nonostante la giacca di pelle nera, il Phil di Timothy Spall è tutt'altro che un "taxi driver" cinematografico), ma fa solo i conti, giorno per giorno, con rapporti avvizziti dalla miseria, consumati in anni di squallori quotidiani; non l'ambiente, che non è realistico, ma reale, e nega qualsiasi suggestione immaginaria alle scritte che deturpano i muri come alle serate al pub. Eppure, in quelle facce di attori che paiono presi dalla strada e invece sono tutti straordinari professionisti (compresi i due ragazzi bulimici), in quei dialoghi scontrosi e in quei silenzi penosi, c'è un'umanità sconvolgente, quella che, per parafrasare Phil, se sapesse già cosa la aspetta quando si sveglia la mattina non si alzerebbe nemmeno. Parco di movimenti di macchina (Mike Leigh è uno che sa ancora dare l'indispensabile peso morale a un carrello o a uno zoom e li usa solo nei rari momenti in cui va dritto nel cuore dei personaggi), _Tutto o niente_ ci chiama in causa, ci fa percepire la nostra distrazione e i nostri privilegi.
Mike Light dirige un mosaico umano immalinconito dalla vita. Non succede nulla di veramente interessante in questo film, eppure sembra esserci una rabbia latente pronta ad esplodere in ogni momento. Capace di portare ognuno, o a rinchiuderla in un'asfissiante mutismo, o ad urlarla con una collera esagerata. Mai a ragionare sopra il proprio disagio.
Film con personaggi tristi, che sembrano pensare poco, sono dei rassegnati senza piu' speranza, presi dalle brutture di una vita che stancamente si trascina e lascia senza emozioni positive, la maggior parte degli abitanti di un quartiere londinese, fatto di aiuole con l'erba spelacchiata e casermoni che sembrano non finire mai, vivono un' esistenza apparentemente insipida, automi che svolgono… leggi tutto
Il clima dominante è quello di “tirare a campare”. Ma il the sembra un punto cardine per queste persone.
Penny è esaurita, e dovrebbe migliorare la sua arte culinaria per favorire la salute della famiglia intera. Anche i poveri piangono ma lui ha – infine - un risveglio di consapevolezza. leggi tutto
"Tutto o niente" è un grande film e non lo si può ignorare (a meno che non si abbia otto anni e il nostro massimo siano i film con Boldi & De Sica).
Leigh ci coinvolge perché sappiamo che queste sono brave persone, e nonostante ciò riescono a farsi del male le une con le altre, senza contare che distruggono sé stesse. La loro reazione nei confronti della vita è soltanto il liberatorio… leggi tutto
Tra casermoni industriali si snoda tra l’altro la vita faticosa di una famiglia capitanata da un taxista che stenta ad arrivare a fine mese e di una ragazza che rimane incinta di un balordo. Mike Leigh sceglie una chiave neorealista per descrivere le vicissitudini sentimentali e no di persone umili che lottano per la sopravvivenza quotidiana, dovendo accantonare sogni e sentimenti.…
Film con personaggi tristi, che sembrano pensare poco, sono dei rassegnati senza piu' speranza, presi dalle brutture di una vita che stancamente si trascina e lascia senza emozioni positive, la maggior parte degli abitanti di un quartiere londinese, fatto di aiuole con l'erba spelacchiata e casermoni che sembrano non finire mai, vivono un' esistenza apparentemente insipida, automi che svolgono…
Il clima dominante è quello di “tirare a campare”. Ma il the sembra un punto cardine per queste persone.
Penny è esaurita, e dovrebbe migliorare la sua arte culinaria per favorire la salute della famiglia intera. Anche i poveri piangono ma lui ha – infine - un risveglio di consapevolezza.
Non hanno potuto. Non hanno voluto. Non ci sono riusciti. Non ci hanno provato. Gli aventi diritto al voto ? No, il PD. Ma...A conti fatti, in (dis)facimento e strafatti, la scheda nulla, la scheda bianca, la scheda…
Il neorealismo britannico deve molto a Leigh, forse ancor più di Ken Loach. I film di Leigh non hanno i nervi scoperti di quelli di Ken The Red, ma hanno un umanesimo più profondo e, almeno negli ultimi lavori, una luce di speranza. Questo è un grande film, corale, sincero, caldo, con attori formidabili. Il cinema italiano cadrebbe nella retorica dopo cinque minuti. Grande, grande Leigh.…
VOTO 6 DISCONTINUO Film scappato di mano, questa è la mia triste conclusione. Leigh inizia in un modo e finisce in un altro, si confonde e mi confonde; perchè quell'inizio corale per poi rinnegarlo nel finale? La sensibilità è cristallina e la qualità dei dialoghi in alcuni punti è molto alta ma nell'insieme la lunghezza eccessiva e la…
Mike Leigh non è decisamente un virtuoso della macchina da presa.La sua formazione teatrale e la lunga gavetta televisiva hanno determinato uno stile consolidato nella sua assenza di virtuosismi o movimenti di…
Anche nelle famiglie ai margini della società (ma direi della periferia delle grandi metropoli) l'amore risolve tutti i problemi, che non sono pochi e nemmeno lievi. Leigh lo sa bene, e riesce perfettamente a rappresentare il degrado e la resurrezione di queste persone, tutte interpretate benissimo dagli attori. Un film difficile da vedere (sia in tv che al cinema), ma assolutamente da…
Questa vuole essere una playlist semi-seria, non si offendano i cultori dei romanzi omonimi. Ma non è successo anche a voi di non farcela proprio a provare un sentimento drammatico per i protagonisti di questi film?…
"Tutto o niente" è un grande film e non lo si può ignorare (a meno che non si abbia otto anni e il nostro massimo siano i film con Boldi & De Sica).
Leigh ci coinvolge perché sappiamo che queste sono brave persone, e nonostante ciò riescono a farsi del male le une con le altre, senza contare che distruggono sé stesse. La loro reazione nei confronti della vita è soltanto il liberatorio…
Gli attori sono assolutamente perfetti nel ruolo, ogniuno sembra vagamente un personaggio grottesco di un video di AphexTwin, ma le scenografe, scarne ed essenziali ci catapultano senza via d'uscita (esattamente come per i personaggi, che sono senza via di uscita) in un mondo talmente buoio che non pensavo esistesse veramente!
VOTO : 6/7
Mi ha lasciato l'amaro in bocca questo bel film realista inglese per come finisce lasciando allo spettatore l'interpretazione di troppe vicende ... praticamente tutte.
Infatti nessuno dei personaggi veri e depressi trovano una via o soluzionie ai loro problemi.
Insomma sembra quasi una puntata di un telefilm.
Certo che obiettivamente questo film alla Loach è molto ma molto…
Il film descrive la vita di alcuni vicini in un palazzone di una periferia povera di Londra. In particolare si sofferma su una famiglia composta da padre obeso tassista, Phil, madre Penny, cassiera in un supermercato, la figlia obesa Rachel, che lavora come donna delle pulizie in un ospizio per anziani, e Rory il figlio obeso che passa tutto il giorno a ciondolare in cortile o sdraiato sul…
Non si vede a cuor leggero il fil di Mike Leigh, perché il cuore te lo scava, e lo sguardo anche, con il suo occhio fermo, che non si ritrae un passo dalle miserie dei suoi personaggi. Eppure il film ha il pudore e il rispetto che gli vengono dal rigore e dal desiderio di verità, quella che non sublima il reale ma lo affronta senza fronzoli. La povertà economica è solo il male minore di…
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Commenti (1) vedi tutti
Mike Light dirige un mosaico umano immalinconito dalla vita. Non succede nulla di veramente interessante in questo film, eppure sembra esserci una rabbia latente pronta ad esplodere in ogni momento. Capace di portare ognuno, o a rinchiuderla in un'asfissiante mutismo, o ad urlarla con una collera esagerata. Mai a ragionare sopra il proprio disagio.
commento di Peppe Comune