Regia di Claudia Florio vedi scheda film
Maria Adele è una diciassettenne con un talento prodigioso nel gioco degli scacchi. Ma è anche una ragazza alle prese con i problemi della sua età. La madre è morta da poco, e per giunta lei si convince di essere stata adottata. I suoi tormenti giovanili si intrecciano con le indagini di un giornalista, da tempo sulle tracce di un pedofilo; il quale altri non è che il maestro di scacchi di Maria Adele, il quale svela a Maria Adele l’identità della madre alla fine di una sfida a scacchi. Alla radice di tutto però c’è il terribile trauma di un delitto, e Maria Adele dovrà tirarlo fuori dagli angoli del proprio passato. L’opera terza di Claudia Florio ha i ritmi soporiferi e la regia meccanica di un film per la Tv, e la confezione di lusso (fotografia di Luciano Tovoli, musiche di Luis Bacalov, scenografia di Bruno Cesari) non riesce a risollevare l’operazione, affossata da una direzione d’attori svogliata e da momenti-clou (compreso il finale alla “Marnie”) sul filo del ridicolo.
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