Regia di Tsai Ming-liang vedi scheda film
A Taiwan, un giovane ambulante a cui è appena morto il padre vende un orologio a una ragazza in partenza per Parigi. Ossessionato dal pensiero di lei, regola di nascosto tutti gli orologi sul fuso orario di Parigi: la madre ne attribuisce la responsabilità allo spirito del marito, modifica di conseguenza i ritmi della vita di casa e aggiunge un posto a tavola per il morto. Lo spunto di partenza è intrigante, ma resta fine a sé stesso: ci si aspetterebbe qualche sviluppo, che invece non arriva. Ovviamente lui guarda in vhs I quattrocento colpi e lei, fra tanti milioni di parigini, incontra per caso proprio Jean-Pierre Léaud (ormai un’icona vivente della nouvelle vague).
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