Hsiao-kang vende orologi per le strade di Taipei. Qualche giorno dopo la morte di suo padre conosce la giovane Shiang-chyi, in procinto di partire per Parigi; Hsiao-kang, ossessionato dalla madre che aspetta il ritorno dello spirito del marito, vive nel ricordo della ragazza e di conseguenza regola tutti i suoi orologi sull'ora della capitale francese. Nel frattempo, in Europa, Shiang-chyi sembra vivere fatti misteriosamente collegati a Hsiao-kang...
Note
Il film è un omaggio trasversale a "I quattrocento colpi" ha detto l'autore (che infatti fa acquistare una cassetta del film di Truffaut al protagonista, che se la guarda di notte, e poi, a Parigi, fa incontrare la ragazza a Jean-Pierre Léaud) ed è una descrizione appuntita e partecipe di una giovinezza tutt'altro che sbandata, ma certamente afflitta. Laconico come sempre, Tsai Ming-liang incrocia le solitudini dei suoi personaggi senza farle mai comunicare, tratteggiando esistenze minimali ( e molto credibili) più attraverso i particolari di comportamenti surreali che non attraverso momenti forti. L'evento traumatico è già avvenuto, quello che resta sono i palliativi assurdi che colmano il vuoto. Costruito su un tempo lineare e impeccabile, sulla successione piana di momenti solo all'apparenza sempre uguali, dove gli acuti di solitaria sofferenza sgorgano come un flusso naturale, "Che ora è laggiù?" è illuminato da uno humour istintivo e dall'affettuosa comprensione per un mondo che pare fatto di entità separate, ma dove Parigi e Taipei sono molto più vicine di quanto sembrano.
Dramma ermetico e a volte impenetrabile, il film di Ming-liang esprime, con una prassi minimalista, labilità e riverberazione di una dimensione spazio-temporale apparentemente impercettibile. L'estro poetico è evidente, benché occorra pazienza nella visione, a causa dell'andamento letargico.
il film ha un suo fascino ma per alcuni secondi..i personaggi sono simpaticissimi…tutto questo non riesce a compensare la noia che ti assale durante la visione.
Non so dare un opinione critica su questo film , perchè mi viene veramente difficile. Posso solo dire che è un bellissimo film e che Tsai Ming -liang è uno dei più bravi cineasti d'Oriente.
Hsiao-kang (Lee kang-sheng) è un ragazzo che vende orologi per le strade di Taipei. Un giorno si ferma alla sua bancarella ambulante Shiang-chyi (Chen Shiang-chyi), che intende comprare un orologio che segni anche il fuso orario europeo perchè è in procinto di partire per un viaggio a Parigi. Il ragazzo gli vende l'orologio che porta al polso, quello donatogli dal padre… leggi tutto
spiace dare voti bassi al cinema con gli occhi a mandorla. Personalmente amo Kitano e Kurosawa, apprezzo Wong Kar-Wai, ma Tsai Ming-Liang francamente mi convince fino ad un certo punto. Certo, non si puo' far a meno di sottolineare il rigore formale, che rimanda a Ozu per la macchina da presa sempre immobile e l'attenzione rivolta alla composizione delle immagini (con le differenze dovute al… leggi tutto
Il solito mattone da Taiwan firmato Tsai Ming-Liang, che piace tanto ai festival. Sarà anche un omaggio a Truffaut (il film con Leaud, e lo stesso Leaud presente nel film), ma tutto questo non giustifica la noia opprimente e il nonsense di questo film (i personaggi si perdono di vista durante il film). Non si vede l'ora di arrivare ai titoli di coda dopo una serata persa. Voto:3,5 (lo 0,5 per… leggi tutto
Il cinema di Tsai Ming-liang filma il vuoto facendocene avvertire tutta la sua cancrenosa presenza. Un cinema estremo e anti spettacolare perché… segue
Una mamma che elabora il lutto del consorte scomparso in maniera bizzarra,un figlio che cambia orario a tutti gli orologi che incontra per seguire il viaggio di una ragazza appena conosciuta e quest'ultima che a Parigi vive una solitudine che il regista ci ha gia' descritto nei suoi film precedenti,molto vicino per intenderci a un Antonioni.Comunque suscita interesse.
Chissà a quanti di voi sarà capitato, nella vita, di scordarsi di spostare le lancette e passare la mattinata della domenica con l'ora "vecchia" ; io avevo una zia che metteva la sveglia alle due di notte per…
Dopo molto... tempo, torniamo alle taglist e torniamo con uno straordinario macro-tema che ha nutrito ogni genere cinematografico, forse con una dominante fantascientifica, ma nemmeno poi necessariamente così…
Hsiao-kang (Lee kang-sheng) è un ragazzo che vende orologi per le strade di Taipei. Un giorno si ferma alla sua bancarella ambulante Shiang-chyi (Chen Shiang-chyi), che intende comprare un orologio che segni anche il fuso orario europeo perchè è in procinto di partire per un viaggio a Parigi. Il ragazzo gli vende l'orologio che porta al polso, quello donatogli dal padre…
...da Nomad, bellissimo film del 1982 di Patrick Tam Kar Ming, cuore della new wave di Hong Kong...film con Leslie Cheung Kwok-Wing (12 September 1956 – 1 April 2003), Gor-Gor ...elder brother. E…
Hsiao-Kang è un venditore ambulante di orologi. Dopo la morte del padre incontra Shiang-Chyi che, in partenza per Parigi, insiste per avere l'orologio del defunto. Le camere fisse di Tsai Ming-liang sono semplicemente geniali, per la composizione dell'immagine, per ciò che riesce a farvi accadere all'interno: scatole epifaniche dell'esistenza in successione continua. Tra luci…
A Taiwan, un giovane ambulante a cui è appena morto il padre vende un orologio a una ragazza in partenza per Parigi. Ossessionato dal pensiero di lei, regola di nascosto tutti gli orologi sul fuso orario di Parigi: la madre ne attribuisce la responsabilità allo spirito del marito, modifica di conseguenza i ritmi della vita di casa e aggiunge un posto a tavola per il morto. Lo…
Una taglist forse non facile, che magari non produrrà i consueti grandi numeri, di certo però semplice nella definizione. Vogliamo tutti i film in cui appare un pesce, o dei pesci. Fresco, vivo, morto, surgelato, a…
Il dolore del ritorno - questa alla lettera l'etimologia - ovvero la tristezza per un ricongiungimento che non si compie, che è lontano, magari impossibile. Stiamo andando sul difficile, lo sappiamo, ma sappiamo anche…
"Laggiù" è la dimensione in cui vivono gli altri, che difficilmente è sincronizzata con la nostra, ed è basata su tutt'altra visione della realtà. Se a Parigi è notte quando a Taiwan è giorno, è proprio vero che la distanza tra gli individui non è solo separazione nello spazio che ostacola la comunicazione, ma è anche e soprattutto uno sfasamento orario, che produce una diversa…
Il solito mattone da Taiwan firmato Tsai Ming-Liang, che piace tanto ai festival. Sarà anche un omaggio a Truffaut (il film con Leaud, e lo stesso Leaud presente nel film), ma tutto questo non giustifica la noia opprimente e il nonsense di questo film (i personaggi si perdono di vista durante il film). Non si vede l'ora di arrivare ai titoli di coda dopo una serata persa. Voto:3,5 (lo 0,5 per…
per coloro che seguono il cinema "normale" fatto di dialoghi e storie deucupageaniane quest'opera d'arte la sconsiglio. La sceneggiatura è sintetizzata in 8-10 pagine (per due ore di durata), è tutto da vedere, da apprezzare i gesti apparentemente banali(per es un lungo pianosequenza solo per osservare la ragazza dormire)e da ascoltare...grande l'omaggio alla nouvelle vogue in particolare…
Questo film, a una prima lettura una stupidata, a ben vedere ha un suo perchè. Passati i momenti "shock" di pisciate notturne in bottiglie e sacchetti, registrati tempi e silenzi interminabili (ma apprezzabili), familiarizzato con i personaggi, il tutto prende forma e alla fine lascia un sentore di piacevole nostalgia. Generosamente elargiamo un sufficiente.
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Commenti (4) vedi tutti
Dramma ermetico e a volte impenetrabile, il film di Ming-liang esprime, con una prassi minimalista, labilità e riverberazione di una dimensione spazio-temporale apparentemente impercettibile. L'estro poetico è evidente, benché occorra pazienza nella visione, a causa dell'andamento letargico.
commento di Stefano LVoto 6. [28.08.2011]
commento di PPil film ha un suo fascino ma per alcuni secondi..i personaggi sono simpaticissimi…tutto questo non riesce a compensare la noia che ti assale durante la visione.
commento di columbiatristarNon so dare un opinione critica su questo film , perchè mi viene veramente difficile. Posso solo dire che è un bellissimo film e che Tsai Ming -liang è uno dei più bravi cineasti d'Oriente.
commento di mise en scene 88