Regia di Olivier Assayas vedi scheda film
Un ragazzo sbandato, con frequentazioni pericolose, torna a casa del padre e lo ritrova insieme a una giovane amante che sogna di sfondare nel mondo dello spettacolo. Due tipi umani contrapposti, lui attratto dalla vita randagia e lei con una gran voglia di normalizzazione, che si incontrano e si lasciano: quasi una reazione chimica raccontata in un film freddo, programmatico, dove i personaggi non suscitano nessuna empatia; più che non avere interiorità, sembra che vogliano tenerla nascosta allo spettatore. Però non mancano belle invenzioni di regia: non solo il finale, con il destino parallelo dell’annunciatrice e della cameriera, ma anche quella motocicletta parcheggiata una sera e rimasta lì a marcire a tempo indeterminato, emblema della vita a cui si sono voltate le spalle. E poi, quando vedi la faccia invecchiata dell’ex ragazzo selvaggio Antoine Doinel, ti rendi conto che da un film che lo annovera nel suo cast saresti disposto ad accettare qualunque cosa.
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