Regia di Marco Simon Puccioni vedi scheda film
Nonostante vanti crediti quasi sorprendenti («È piaciuto a Nanni Moretti», ha vinto – e non si capisce bene il perché – premi a Courmayeur, Lecce, Los Angeles…), “Quello che cerchi” risulta un’operina pretenziosa, girata in stile videoclipparo, che non sa riscattarsi neanche attraverso la recitazione del suo protagonista (il “Placido Rizzotto” scimechiano, Marcello Mazzarella), bravo certo, ma senza “il fisico del ruolo”. Dovrebbe, infatti, essere credibile in panni di detective e di padre “moderno” che forse ha trovato il (un) figlio, forse no. Ma ha una faccia antica (non a caso ha interpretato, per Ruiz, Marcel Proust) e con le dinamiche esistenziali contemporanee c’azzecca assai poco. Il regista Puccioni tenta di scombinare un po’ le carte – l’incipit che è anche la fine, la cinepresa che balla nell’aria, il montaggio che non sta fermo come fosse un bambino che non sa ancora camminare – per celare un evidente smarrimento. Invano.
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