Regia di Sam Raimi vedi scheda film
I tempi sono maturi. La tecnologia è giunta al punto di poter offrire effetti speciali sufficienti a garantire la sostanziale credibilità dei supereroi dei fumetti anche al cinema. E se a questa elegante confezione si fornisce un contenuto di tutto rispetto, ecco che il successo è assicurato.
La storia è originale, ma con almeno un paio di omaggi ad eventi "celebri" accaduti al protagonista: le origini e la scena al ponte di Brooklyn. Davvero buona è la resa dei personaggi, sorretti da un oculato cast: riuscita è l'alchimia fra Peter Parker (Tobey Maguire), Mary Jane Watson (Kirsten Dunst) ed Harry Osborn (James Franco), simpatici sono zia May Parker (Rosemary Harris) e J. Jonah Jameson (J. K. Simmons), ambiguo è Norman Osborn (Willem Dafoe).
Consigliato, per due ore d'intrattenimento, di una qualità bastante a meritarsi due sequel: Spider-Man 2 nel 2004 e Spider-Man 3 nel 2007.
Rielabora contenuti ed episodi tratti dai fumetti, alternando un'alta fedeltà a una piena libertà, per (re)inventare un approccio inedito al personaggio. E vi riesce con convinzione.
Musiche appropriate, composte da un Danny Elfman in discreta forma. Regala talora qualche emozione. Ed è questo il caso, fortunatamente.
Buon inizio. Promosso così.
Firma con successo il suo ingresso in un per lui nuovo genere.
Calzante Peter Parker/Spider-Man.
Inquietante Norman Osborn/Green Goblin.
Graziosa Mary Jane Watson.
Distinto Harry Osborn.
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