Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Primo film di una grande e struggente trilogia. L'unico vero Spiderman.
Sam Raimi, classe 1959. Spiderman, classe 1962. Più o meno come il sottoscritto, Raimi non ha potuto godere delle prime uscite del fumetto. Probabilmente lo avrà conosciuto negli anni 70 o poco meno. In Italia, il numero uno de "L'Uomo Ragno", editoriale Corno, esce nel 1970 e il sottoscritto lo compra. Non posso sapere quando Raimi ha letto per la prima volta Spiderman, ma, come per me, credo sia stato amore a prima vista: Peter Parker, frequenta il liceo, ragazzo timido, tranquillo, perfino complessato, ma genio della chimica e della scienza in genere. Ragazzi del liceo che leggono la vita di un ragazzo del liceo che, perbacco, viene punto da un ragno "particolare" ed ecco i superpoteri. Attese in edicola per il numero successivo e così per tutti gli altri a venire.
Perchè tutto questo preambolo? Perchè, come al solito, tutte le cose belle finiscono, ed e così anche per Spiderman. Nel 2002, grazie alle tecniche digitali e soprattutto ai soldi, ecco Spiderman, il film. Parte l'avventura al cinema degli eroi di Stan Lee. Raimi tratta con sommo rispetto il soggetto, l'unica caduta quando opta per la ragnatela secreta naturalmente dai polsi in sostituzione di quella inventata dallo stesso Parker e proiettata dai braccialetti, ma per il resto tutto ok. Altre libertà si è preso nelle storie sentimentali, ma il concetto del ragazzo coinvolto in avvenimenti più grandi di lui è rimasto. Toby Maguire rimane il Peter Parker - Spiderman perfetto, Kirsten Dust la Mary Jane perfetta.
Non so quanti di voi abbiamo letto il fumetto originale, ovviamente nelle varie ristampe. Non parlo delle versioni dark o iper-elaborate di oggi, ma le storie realmente soggettate da Stan Lee e disegnate da Steve Ditko e John Romita. Se lo avete fatto, guardatevi Spiderman e gli altri due film di Sam Raimi, lasciate perdere tutte gli altri film susseguitisi, e conservate in memoria la trilogia di Raimi e i fumetti che avete letto da ragazzi. Come dicevo, tutte le cose belle finiscono, ma se ne può conservare un buon ricordo. Non rovinatelo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta