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Spider-Man

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Spider-Man

di stanley kubrick
8 stelle

LE RAGNATELE OVVERO LA NOSTRA VITA PIENA DI COMPLICAZIONI

"L'unica cosa che la gente ama più di un eroe è il vedere l'eroe fallire, cadere, morire combattendo."

Dopo essere già passato sui supereroi con il suo capolavoro, Darkman, Sam Raimi si concentra sulla figura supereroica creata dalla Marvel, l'Uomo Ragno. Lo fa con una forza strabiliante, con un idea geniale che sta alla base del film. Non ci sono solo combattimenti e via dicendo. Nel film è presente anche l'amore che si prova per una donna, le avventure nerd pre-morso del giovane Peter Parker, gli esperimenti misteriosi che quest'ultimo esegue nella sua camera. Naturalmente nei film supereroistici il cattivo fa leva sulla tranquillità generale dei cittadini e del supereroe. Il ruolo da protagonista è portato sulle spalle da Tobey Maguire, piuttosto bravo in una parte difficile. Mary Jane Watson, la donna che Peter Parker ama, è interpretata con sublime leggerezza da Kirsten Dunst. Il cattivo di turno, Goblin, è interpretato alla grande da Willem Dafoe, come sempre nelle sue prove attoriali.
Si entra nella magnifica New York con un primo piano esteso su una ragnatela, punto cardine e bussola costante dell'intera vicenda. Dietro, la voce fuori campo di uno sbadato studente che frequenta l'ultimo anno delle superiori, genio in scienze. Di nuovo primo piano, stavolta sulla donna amata, e ancora quella fantasmagorica voce fuori campo. Il film non annoia nella prima fase del film, ovvero quella dove era più lecito aspettarsi la noia assoluta. Il protagonista regge bene la prima parte, tutta incentrata su di lui e sul suo amico, Henry (interpretato da James Franco), tenendo il ritmo sostenuto fino al punto di svolta, il morso del ragno e, dietro al protagonista, si verificano molecole di DNA frammentate e sostituite (chiamata scientificamente prima delazione e successivamente traslocazione) da molecole non identificate. Si è verificata una specie di Dominanza Incompleta (non si parla degli esperimenti sulle piante di pisello condotti da Gregor Johann Mendel, sia chiaro che è solo un paragone) dove, infatti, si è formata una nuova specie.
Quando un ragno ti morde sicuramente non puoi stare benissimo. Nauesa, dolori in fondo alla schiena e altre brutte conseguenze si possono verificare in un corpo rinsecchito come quello di un nerd. Allucinazioni lucenti si attanagliano nella mente con un susseguirsi di molecole di DNA. La costruzione di una nuova specie testata su un corpo umano. E per giunta senza volontà. Si è verificato un nuovo segmento. Peter Parker è diventato, a sua insaputa, una cavia umana. Quelle allucinazioni sono solo la mente che si ribella al corpo oppure la realtà attraverso occhi di ghiaccio? Essere una cavia ha i suoi pregi e i suoi difetti. Potresti dare un contributo fondamentale alla scienza sperimentale e portarti a casa un buon gruzzoletto di soldi oppure morire all'istante, non sapendo nemmeno cosa ti attende nell'aldilà. Non sai se ti attende una nuova vita meglio di quella precedente oppure se ti aspetta il demone con occhi di bragia e bianco per antico pelo Caronte che ti trasporta lungo le rive dell'Acheronte. Ma quali dei due risulta dominante? Quale recessivo? L'unica risposta è che i rischi fanno parte della scienza sperimentale. Ma senza volontà non si arriva a nulla.
C'è lotta d'amore tra i due amici. Il cuore di Mary Jane è lontano dulci al conquistarlo ma vicinissimo come icona di classe. Il teatro potrebbe essere un luogo lontano lungi dall'ammirazione per Broadway. Ma prima di tutto la scuola. Il primo che fa centro è Henry. Non esiste corteggiamento, nè troppi baci nè situazioni erotiche tra di loro. Un solo scambio di sguardi e si capiscono di non amarsi fino in fondo. Come vorrebbero entrambi. Peter (Pan?) alla riscossa allora. C'è corteggiamento tra una identità icona della genialità e un altra icona della forza interiore ed esteriore. Non a caso Spider-Man gli salva la vita ben tre volte.
Il padre potrebbe e dovrebbe essere uno strumento di protezione nei confronti del figlio. Ci sono tre casi. Il primo è quello che si manifesta maggiormente sui comportamenti (anche puntata dopo puntata) del figlio. E' il caso del padre di Henry, genio in scienze e nella nanotecnologia, proprietario della Oscorp, fornitore di armi al governo degli Stati Uniti. Eppure non è solo il padre di Henry, è anche una specie di padre secondario per Peter. I due condividono l'arte fisiologica della scienza, elogiandola ai limiti della comprensibilità razionale. Il secondo caso è il vero padre di Peter Parker, morto senza darci una spiegazione plausibile. E' proprio qui che sta uno dei pochi problemi. Come succedeva in Batman Begins di Nolan i genitori di Wayne veinivano uccisi in una maniera particolare, qui invece Raimi non ha spiegato il motivo della morte dei genitori di Peter. Peccato, poteva essere un puntino in più per il film. Il terzo caso è rappresentato dallo zio e dalla zia di Peter. Persone ammirevoli nel loro coraggio a tirare avanti nella vita. Due vecchietti simpaticoni. PIù lo zio anche se verrà ucciso subito dopo che Peter ha acquisito i poteri (quel punto in meno l'ho tolto grazie al terzo capitolo della saga dove spiega effettivamente come è morto lo zio di Peter, qui invece si limita solo a provare a dare una spiegazione). I padri non formano un traiangolo perfetto. C'è la pecora nera e quella bianca che combattono tra di loro.
Essere un supereroe vuol dire vivere con dietro una radiolina della polizia. Vuol dire sventare continui furti. Vuol dire salvare tantissime persone. Vuol dire conquistarsi fama e gloria. Il discorso all'inizio dell'opinione è sato detto da Goblin a Spider-Man quando quest'ultimo viene catturato dall'antieroe. Essendo un eroe ci si trova davanti mille difficoltà e tante scelte. Come nel finale quando l'eroe deve decidere se salvare i pargoli oppure la sua ragazza, Mary Jane. Essere un supereroe vuol dire mantenere in privato il nostro vero nome. Eppure, quando Spider-Man uccide Goblin (è il padre di Henry), al funerale del padre, Henry dice di fargliela pagare a Spider-Man. Lo dice a Peter. E quando spiega che lui e Mary Jane devono essere solo amici, lei intuisce (oppure no?) che lui è il supereroe tanto amati. La spiegazione è semplice. Henry non l'ha capito che il suo migliore amico è un supereroe che ha ucciso suo padre perchè da quel momento la sua anima diverrà sporca. L'anima di Mary Jane è pura e i due film successivi lo dimostrano. Mary Jane lo ha capito? Per ora non si sa ancora. Perchè la nostra vita si mantiene salda come le ragnatele lanciate dal supereroe contro i muri di una New York poche volte così bella.

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