Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Un film - o, meglio, sei mediometraggi della durata di quasi un'ora ciascuno - per raccontare l'evangelizzazione degli apostoli di Gesù Cristo, ovvero la diffusione della parola del messia alla sua morte, diffusione destinata a incontrare molte difficoltà e pregiudizi. La 'conversione' di Rossellini al cinema didattico e didascalico in cui l'insegnamento concreto, il testo in sè vale molto più dell'immagine e della resa effettiva sulla scena, è ormai irreversibile: dai primi anni '60 il regista-simbolo del neorealismo si è approcciato in maniera drastica a questa forma artistica strettamente legata al mezzo televisivo, che è infatti il vero destinatario anche degli Atti degli apostoli. La richiesta di sei ore di materiale da parte della Rai non fa che causare una dilatazione della narrazione francamente eccessiva: nel corso delle sei puntate non sono pochi i momenti in cui la storia si addormenta e la scelta di azzerare o quasi l'estetica (molte scene in interni palesemente ricostruiti in studio, costumi abbastanza approssimativi, azione ridotta al minimo e surclassata dai dialoghi) non fa che amplificare questa sensazione di calma piatta. Gli interpreti sono quasi tutti dilettanti e semisconosciuti; in una particina c'è una giovanissima e quasi agli esordi Olimpia Carlisi. Sceneggiatura del regista, Vittorio Bonicelli, Luciano Scaffa e Jean-Dominique de la Rochefoucauld. In sostanza è un film ottimo da proiettare al catechismo, ma difficilmente utilizzabile in altra situazione. 5/10.
La diffusione della parola di Gesù da parte degli apostoli, che alla scomparsa del messia si misero a predicare il suo verbo.
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