La recensione su I colpevoli

di cherubino

7 stelle

Carlo Ninchi ed Isa Miranda: due attori (qui marito e moglie con un figlio più o meno diciottenne interpretato da Sandro Ninchi, nella realtà nipote di Carlo) che ho molto apprezzato durante le mie lunghe vacanze estive di quest’anno. Con loro Vittorio De Sica. Il film (solo 3 voti sinora) tocca temi ancor oggi interessanti e lo consiglio.

I COLPEVOLI (1955)

Lui (Carlo Ninchi:) è un giudice, PM, in procinto di essere promosso ad un ruolo prestigioso. Lei la moglie ideale per lui, è bello il rapporto tra i due (e si capisce che il ruolo è gradito alla Miranda più di quelli “fatali” che l’avevano resa una diva negli anni ’30, quando la si paragonava alla Dietrich).

Ci si accorge presto che il figlio (Alessandro Ninchi) ha problemi seri, che i genitori non sospettavano. Colpa loro? Il titolo del film sembrerebbe avallare questa tesi ma credo sia meglio farsi un’idea propria vedendolo:

https://www.youtube.com/watch?v=AIt00JXfn8Q

È vero che il padre trascura i rapporti diretti col figlio, delegati alla madre come all’epoca era quasi prassi; e che lei del tutto tranquilla non è e secondo il marito gliele dà tutte vinte. Ma nulla fa sospettare cose gravi. Invece il ragazzo la combina veramente grossa.
Già questo mi sembra tema piuttosto interessante.

C’è dell’altro. Quel che succederà influisce in misura deflagrante sul modo di pensare del giudice circa la giustizia: si deve essere inflessibili nell’applicarla, com’è sempre stato lui, o cercar di considerare, capire se non proprio giustificare, chi commette i reati? Così la pensa il suo caro amico di professione avvocato (Vittorio De Sica) al quale si dovrà rivolgere una volta venuto a capo della verità.
La risposta gli arriverà dalla sua coscienza.

Il regista è Turi Vasile.

A questo film sinora così poco visto mi sento di assegnare un voto in area positiva.
D’altra parte non poteva che essere così data la presenza di Isa Miranda, attrice davvero affascinante che per me è stata uno di quegli “amori estivi” (senili) che non si dimenticano. Con almeno un capolavoro all’attivo: Le mura di Malapaga.

Saluti da

cherubino,

16.10.19