Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Un melodramma borghese con un femminismo anti-litteram; quello che manca è lo scavo pscologico della protagonista, senz'altro dovuto ad una approssimazione dell'attrice, ma anche ad una sceneggiatura monca che alla fine perde il coraggio e rimane a guardare.Peccato sarebbe stato un bel melodramma borghese, più relae targato anni '50.Bella l'abinetazione e la fotografia (Garroni, non lo conosco, ma interesserebbe sapere cosa ha fatto); Attori al minimo storico, escluso Cervi, trucco esilerante...
Una donna non innmorata e alla vigilia delle nozze, prende la decisione di scappare con un musicista che lei pensa essere il suo uomo: Non lo è perché dopo poco tempo la lascia e lei, ormai lontana dalla società si trasferisce a Parigi dove cerca di ricostruire la sua vita...
ma Tchaickosky potrebbe lamentarsi?
Un piccolo ruolo da comprimario, molto sacrificato, ma come al solito fa scuola ed a alto livello
UN'atrice simbolo di Blasetti, che qui fa il suo ruolo di madre, senza infamia e senza lode. ma non per colpa sua
Un attore di moda nelle cooproduzioni francesi, ma di rara versatilità.., nel senso che era un soprammobile, e rivisto oggi, un po' contadinesco
Truccata in maniera da denuncia, gli occhi erano carichi di trucco da renderla ridicola, poi come attrice mi sembrava più una impiegata di banca
Un buon regista, che non ha avuto le armi buone di sceneggiatori e produttori dalla sua, poi in Tv ha fatto delle cose egregie
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