Regia di Renny Harlin vedi scheda film
Dopo un primo film risalente al 2008 e un sequel uscito a distanza di dieci anni da esso, la serie horror The Strangers ricomincia dall'inizio con questo Capitolo 1, che non solo funge da reboot ma si pone anche come punto di partenza per una nuova trilogia dedicata ai tre maniaci mascherati che perseguitano e uccidono senza alcuna motivazione. In questa nuova pellicola, Maya (Madelaine Petsch) e il fidanzato Ryan (Froy Gutierrez) stanno attraversando gli Stati Uniti in macchina per festeggiare i loro cinque anni insieme quando si ritrovano nella placida cittadina di Venus, nell'Oregon. La loro auto si guasta improvvisamente e i due piccioncini sono costretti a soggiornare in una baita isolata nei boschi. Calata la notte, diventeranno il bersaglio di misteriosi killer armati di ascia e coltelli. Il film è diretto da Renny Harlin, regista finlandese i cui lavori più noti sono Nightmare 4 - Il non risveglio, 58 minuti per morire - Die Harder, Cliffhanger - L'ultima sfida, Blu profondo, L'esorcista - La genesi, ecc. La sceneggiatura è stata scritta da Alan R. Cohen e Alan Freedland.
The Strangers - Capitolo 1 non è nemmeno un film, è una quasi vergognosa operazione commerciale copia e incolla. Esso è infatti praticamente identico al film del 2008, le differenze con il capostipite si contano sulle dita di una mano. Zero originalità, variazioni minime e sforzo creativo poco oltre la sufficienza. Chiunque abbia memoria dell'originale sa praticamente già tutto, dall'inizio alla fine. Il look degli assassini è effettivamente nuovo ma abbastanza anonimo mentre i protagonisti sono un coacervo di caratteri stereotipati all'ennesima potenza: giovani, innamorati, innocenti, spaventati. Fine. Nessun approfondimento o caratteristica interessante, solo maschere umane vuote e caricaturali con le quali si empatizza giusto per via della situazione di pericolo in cui sono immerse. Naturalmente questo discorso non vale per chi si approccia all'opera per la prima volta, cioè senza aver mai visto i precedenti capitoli della saga. Harlin è un regista con una certa carriera alle spalle, quindi, a livello tecnico, il film si tiene in piedi e una giusta dose di tensione riesce anche a crearla. Il montaggio e la fotografia non sono nemmeno brutti ma anche essere estranei alla serie non rende immuni al grosso problema del film.
Capitolo 1 è la fiera dell'ovvio, il circo del già visto, ogni situazione è intuibile e poggiante su archetipi collaudati in oltre un secolo di cinema. Ma davvero nel 2024 ancora si ricorre all' espediente della macchina che non parte? Del cellulare che non ha campo? Del malintenzionato che bussa ripetutamente alla porta e che ti taglia ogni possibile via di fuga? Sarà che a furia di vedere film uno ci ha fatto il callo e fatica a stupirsi di qualcosa ma qui tutto grida "ho già capito tutto". Non solo Capitolo 1 è una scopiazzatura dell’originale, dunque, ma riprende prepotentemente i noti e arcinoti stilemi del film dell’orrore senza inventare nulla di nuovo.
In definitiva, il film di Harlin, chiamato peraltro a dirigere anche i capitoli futuri della trilogia, non è brutto nel vero senso della parola, è semplicemente insipido e sostanzialmente inutile. Non aggiunge nulla alla massa sconfinata di thriller / horror in circolazione. Può andare bene per una visione disinteressata e senza aspettative ma una volta giunti ai titoli di coda non lascia alcuna emozione allo spettatore. Speriamo solo che i prossimi episodi siano un po’ più degni di considerazione.
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