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Kissing Jessica Stein

Regia di Charles Herman-Wurmfeld vedi scheda film

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21thcentury schizoid man

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La recensione su Kissing Jessica Stein

di 21thcentury schizoid man
7 stelle

Jessica Stein è una giornalista che ha il terrore di rimanere single a vita. Non che le manchino gli uomini che la corteggino, è solo che lei, nella scelta del partner, è troppo selettiva. E’ una di quelle donne che notano subito i difetti degli uomini. Perciò non riesce a trovare il compagno ideale. Un giorno, mentre è al lavoro, sfogliando un giornale, le capita di leggere la rubrica dedicata ai “cuori solitari”: tra i vari annunci di persone che cercano l’anima gemella, rimane particolarmente colpita da quello di una donna bisessuale, Helen Cooper, desiderosa di trovare una compagna. Incuriosita, oltre che delusa dal comportamento degli uomini, Jessica decide di rispondere al suddetto annuncio.
Helen è una gallerista che prende la vita di petto, anziché subirla come fa Jessica. Tanto è vivace e irruente la prima, quanto remissiva e incerta è la seconda. Ovvio, quindi, che il loro primo incontro sia all’insegna dell’imbarazzo; ma Jessica, superata l’indecisione iniziale, dovuta al fatto di provare un’esperienza per lei del tutto nuova, ben presto capisce che Helen è la donna della sua vita.
C’è solo un problema che ostacola la loro relazione: Jessica non si sente pronta per dirlo agli altri, soprattutto ai suoi genitori.
Bella commedia romantica (quasi) tutta al femminile, dal vago sapore alleniano (non a caso il film è ambientato a New York, la città prediletta dell’autore di “Io e Annie”), tratta da un testo teatrale, “Lipschtick”, scritto dalle due protagoniste, Heather Juergensen e Jennifer Westfeldt, che hanno curato anche l’adattamento cinematografico della pièce appena citata.
Il regista, Charles Herman-Wurmfeld, dirige con garbo e scioltezza una storia d’amore di cui sono protagoniste due donne dai caratteri diametralmente opposti che, forse proprio per questo, scoprono di essere irresistibilmente attratte l’una dall’altra: insicura e apprensiva Jessica, determinata e aggressiva Helen, il rapporto sentimentale che si instaura tra loro è raccontato con finezza, sensibilità e un pizzico di humour, per merito di uno script intelligente, che ci mostra i patemi d’animo che accompagnano la protagonista dal momento in cui decide di provare ad avere una relazione con un’altra donna senza scadere mai nell’ovvietà e nella retorica.
I dialoghi sono acuti e spiritosi (per esempio: "Sai, c'è chi fuma l'erba, chi si butta con l'elastico. Certa gente canta. Tu che fai per essere felice?" "Niente. Sono infelice". O ancora: "E allora ho capito... sì, è stato circa verso le sei del mattino... sai, io ho capito che la ragione per cui ero tanto triste quando tu eri così felice ed ero più felice quando tu eri diventata triste non era perché non volessi che tu fossi felice... era solo che volevo essere io la ragione della tua felicità... io voglio farti felice".), i personaggi principali ben delineati, e pure quelli di contorno risultano azzeccati, soprattutto il capo di Jessica e la di lei madre: il primo è uno scrittore mancato che riversa le proprie frustrazioni su coloro che sono riusciti laddove lui ha fallito, mentre la seconda è una mamma iperprotettiva che si dà da fare per trovare un uomo a sua figlia senza nemmeno rendersi conto che quest’ultima è già impegnata con una donna.
Il resto lo fanno le ottime interpretazioni di Heather Juergensen (Helen Cooper) e Jennifer Westfeldt (Jessica Stein), molto brave nel tratteggiare i rispettivi personaggi. Riassumendo: un cast azzeccato (e pensare che le summenzionate attrici, sconosciute ai più, hanno dovuto proporre la sceneggiatura a diverse case di produzione prima di trovarne una, la Fox Searchlight Pictures, che accettasse di finanziare il film con loro due come protagoniste), un copione ben scritto e una regia spigliata ed efficace; “Kissing Jessica Stein” è una pellicola gradevole e divertente che si lascia vedere più che volentieri.

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