Regia di Ethan Coen vedi scheda film
1999. Due amiche lesbiche, Jamie e Marian, l'una in crisi con la compagna Sukie, l'altra in crisi ... con il resto del mondo, partono da Filadelfia, destinazione Tallahassee, in Florida, per una periodo di relax e "disintossicazione" da una quotidianità non felice. Per risparmiare sul viaggio sfruttano un servizio "drive-away", prendendo una vettura nel luogo di partenza con l'incarico di restituirla giunte a destinazione. Per equivoco, è loro assegnata un'automobile con a bordo un carico prezioso e pericoloso, elemento cardine di un progetto criminoso imbastito da una gang di malviventi, i cui componenti si mettono rapidamente sulle tracce di Jamie e Marian; dopo aver scoperto di cosa si tratta, tuttvia, anche le ragazze staranno all'erta. "Drive-Away Dolls" è una commedia d'azione diretta da Ethan Coen. Racconta l'avventura di due persone molto confuse, le quali sono alla ricerca di chiarezza ed equilibrio, che consentano loro di vivere la vita con serenità; delle due, Jamie è ingorda di sesso; ne fa senza inibizioni con qualunque donna l'attragga e ricambi il desiderio. Ciò manda su tutte le furie la già iraconda compagna Sukie, la quale, esasperata dai continui tradimenti, la butta fuori di casa. Marian è al suo opposto; è timida ed introversa ed ha difficoltà ad esprimere il proprio sentimento per Jamie; la sua indole di ragazza riservata è annichilita dall'esuberanza dell'amica, costantemente informata su locali per lesbiche, sempre alla ricerca di rapporti occasionali, ansiosa di esperienze sempre nuove. Anch'ella, lascia trapelare un disagio; il suo è un divertimento vuoto, quasi fine a sè stesso. Jamie è chiaramente attratta da Marian, ma le due, causa la differenzia caratteriale e di approccio, non riescono a stabilire una "comunicazione". Il pericoloso confronto con la sgangherata banda di malviventi che dà loro la caccia, al fine di recuperare oggetti utili ad imbastire un ricatto "sessuale" ai danni del senatore Channel, appartenente alla schiera dei conservatori - pertanto con molto da perdere nel caso fossero rivelati dettagli piccanti su attività non proprio in linea con la sua immagine pubblica - rende più rapido un processo di avvicinamento già iniziato. Le stesse due protagoniste, liberatesi dei, sanguinari ma pasticcioni, criminali, portano a termine, a loro vantaggio, l'azione ricattatoria. E si preparano ad aprire un nuovo capitolo della loro vita insieme. Jamie e Marian sono interpretate rispettivamente da Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan; tanto è vitale, spigliata, priva di inibizioni la prima protagonista, quanto introversa e ritrosa - al punto da apparire a tratti scostante - la seconda. Nel cast c'è spazio per Matt Damon - lo sgradevole senatore Channel - e Miley Cyrus, nel ruolo di Cynthia Plaster Caster, artista statunitense e groupie deceduta nel 2022, alla quale è dedicato il film. Un ramo della sua attività artistica è d'ispirazione per alcuni elementi fondamentali della trama. Ritmo sostenuto, ambientazioni varie e colorate, originali scelte di montaggio, alcuni elementi trainanti la tensione - cosa ci sarà nella misteriosa valigia che le protagoniste scoprono nel portabagali della vettura ? - tengono sempre viva la tensione dello spettatore; mi ha un po' deluso l'epilogo, meno "esplosivo" del resto del racconto e piuttosto sbrigativo. Le protagoniste sono lesbiche. Affronta lo sceneggiatore il tema del rapporto tra gli/le omosessuali ed il resto della società loro contemporanea ? La risposta è, indirettamente si. Descrive queste donne come assolutamente libere nell'esporre il proprio orientamento, non vittima di discriminazioni, ne' curiosità morbose, men che meno accondiscendenza. Il fatto che siano omosessuali è ignorato, o comunque mai considerato elemento negativo, da parte dei soggetti d'intorno. Come potrebbere accadere per eterosessuali, anche tra loro c'è chi è pronta ad un'avventura ovunque se ne presenti l'occasione, e chi è più "selettiva". Dall'inizio alla fine, il racconto è farcito di riferimenti sessuali; dunque, lo spettatore sia pronto ! Non si tratta, comunque, di volgarità fine a sè stessa, bensì di elementi funzionali allo sviluppo della trama ed alla caratterizzazione dei personaggi. Il più giovane dei fratelli Coen - garanzia di buon cinema - propone un film frenetico, vivace, senza filtri; fonde commedia ed azione, in un "divertissement" che tocca, senza approfondirli, temi di rilevanza sociale, e centra l'obiettivo di intrattenere, con intelligenza.
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