Regia di Monica Lisa Stambrini vedi scheda film
IL VIAGGIO CHE LA SCRITTRICE TOSCANA ELENA STANCANELLI DECRIVE NEL SUO BEL LIBRO Benzina (Edizione Einaudi – Stile Libero), dal quale Monica Stambrini ha tratto l’omonimo lungometraggio d’esordio, è quello di due ragazze poco più che ventenni, Stella e Lenni, che lavorano e vivono in un distributore di benzina, la loro oasi felice, sino a quando l’arrivo della madre di Lenni, in una caldo pomeriggio d’Agosto, non ne cambierà le sorti.
E con l’identica crudeltà e realismo con la quale la scrittrice descrive l’omicidio della madre di Lenni con un colpo infertole alla nuca da Stella con una chiave inglese (la donna strattonava la figlia per riportarsela a casa), la regista Stambrini sta addosso con la sua macchina da presa alle sue “eroine” innamorate in fuga. Ma “Benzina” è un roadmovie che non conosce spazi sterminati (la loro macchina si muove su anonime strade di città illuminate dalla bella fotografia di Fabio Cianchetti) o mete esotiche da raggiungere.
E così il loro viaggio termina dov’era iniziato: il distributore di benzina. Inseguite da un gruppo di tre balordi, Stella e Lenni decideranno di vivere lì, tra gli effluvi della benzina che si sparge lentamente sul selciato, e fino alla fine (la sigaretta accesa da Lenni è un notevole gesto di coraggio!) il loro grande amore!
Resta il rimpianto per la decisione della regista di non fare sua l’immagine finale del libro della Stancanelli che, nella surreale pioggia di maschere da sub dal cielo, rende ancora più catartica e felice la scelta di libertà delle due ragazze. Ed alle quali Maya Sansa (Stella) e Regina Orioli (Lenni) regalano la loro bellezza, la prima “acerba” e selvaggia la seconda distaccata e algida, e quella giusta e naturale sintonia che ce le rende immediatamente vicine nel nostro umano ed assoluto bisogno d’amore.
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