Regia di Monica Lisa Stambrini vedi scheda film
Un best seller di nicchia può scaturire un film di culto solo se il coraggio viaggia parallelo. Ma l’esordio di Monica Lisa Stambrini non punge, non scarica la violenza e la verità del libro di Elena Stancanelli sullo schermo, non getta benzina sul fuoco. Non convincono Stella e Lenni come novelle Thelma e Louise - e il finale, che non riveliamo ovviamente, (non) la dice lunga... -, né paiono credibili le urgenze che scatenano l’inferno. Difetti endemici nel copione e scarsa forza d’urto della regia, che non ha fiducia in una storia dalle potenzialità più che letteralmente esplosive, e che si limita a “mettere in scena” una storia già (e ben) scritta nel romanzo d’origine come se il cinema non possedesse un’anima sua, una sua stizzosa libertà di “tradire”. Peccato. Perché le due interpreti - la vulcanica Maya Sansa e l’implosiva Regina Orioli - sono brave e ben assortite in un bizzarro “bisticcio etico”, e se pungolate come dovevano, sarebbero state in grado di alzare la temperatura emozionale e visiva a livelli oltre la guardia, oltre la medietà. Che, invece, aleggia, paradossalmente, laddove avrebbe potuto e dovuto disintegrarsi.
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