Regia di Monica Lisa Stambrini vedi scheda film
Stella e Lenni sono due ragazzotte spavalde che gestiscono una stazione di servizio. Quando Stella uccide per sbaglio la madre di Lenni, le due proveranno a darsi alla fuga col cadavere appresso, un po’ di soldi, e un ridicolo trio di balordi alle calcagna con una telecamera. Un po’ pulp, un po’ lesbo-story e un po’ on the road, il film rimane un imbarazzante pasticcio che fa il verso a THELMA E LOUISE, ma dalle parti del Raccordo Anulare invece che tra i monti del Grand Canyon. La regista Monica Lisa Stambrini adatta e dirige con scarso coraggio un romanzetto femminista inserendo pruderie e risvolti edipici all’incontrario, e scivola nel paradosso di non dire niente né sulla ribellione giovanile né sull’amore saffico. Una bufala bella e buona, che dura 80 minuti ma aveva sostanza massimo per un corto da 8, e che la recitazione pessima di entrambe le attrici (Regina Orioli e Maya Sansa) e la poco originale idea di ambientarlo tutto in una notte non lo salvano dalla minima decenza. E meglio sorvolare su alcuni eccentrici inserti grotteschi, come il prete ubriaco (interpretato, ahinoi, dal pur bravo Luigi Maria Burruano, il padre de I CENTO PASSI) che, tamponato dalle due, si fa dare un passaggio per poi benedire un ragazza morta in mezzo alla strada. Peccato, poteva essere uno squarcio inconseueto nel paludato cinema nostrano. Giustamente rifiutato dal pubblico, e fastidioso come il fatto che una parte dei soldi serviti a girarlo provengano dal nostro Ministero per i Beni Culturali. Diamogli fuoco con la sostanza del titolo.
(Francesco de Belvis, Roma)
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