Regia di David Mamet vedi scheda film
Una troupe cinematografica arriva a Waterford, nel Vermont, per girare un film in costume, ambientato a fine '800 nei pressi di un vecchio mulino. Il mulino però non c'è più, l'attrice protagonista (Parker) fa le bizze, il protagonista (Baldwin) rischia un processo per essere andato con una minorenne e lo sceneggiatore (Hoffman) deve fare i salti mortali per dare coerenza al copione. Con la troupe, anche la cittadinanza locale va nel caos.
È quasi una legge scientifica: quando un regista fa un film sul film vuol dire che è a corto di idee. Non fa eccezione l'ottavo lungometraggio di Mamet, una virata solo apparente nella filmografia del regista, che conserva intatta l'attenzione sui temi dell'inganno, della menzogna e della seduzione. Un cast di prim'ordine e qualche buona trovata nei dialoghi, segno inequivocabile del talento del regista-sceneggiatore in fase di scrittura, non bastano a dare spessore a un film corale fiacco e dispersivo.
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